Welfare

No alla criminalizzazione dei migranti

Documento del commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa

di Redazione

“Criminalizzare l’entrata e la presenza irregolare dei migranti in Europa lede i principi sanciti dal diritto internazionale provocando, al tempo stesso, numerose tragedie umane senza raggiungere la finalità voluta, ovvero quella di esercitare un controllo concreto sul fenomeno dell’immigrazione”, ha dichiarato Thomas Hammarberg, commissario per i diritti umani del Consiglio d’Europa, presentando oggi a Bruxelles un documento tematico sulla questione (leggi qui).

“Noto con crescente preoccupazione il verificarsi della tendenza descritta come parte della politica di gestione delle migrazioni”, ha dichiarato. “L’interesse che hanno gli Stati nel controllare le proprie frontiere è legittimo, ma la criminalizzazione è una misura sproporzionata che genera ulteriore stigmatizzazione e marginalizzazione dei migranti. I reati in materia di immigrazione dovrebbero restare di natura amministrativa”.

Il documento tematico esamina in maniera sistematica le questioni relative alla tutela dei diritti umani sollevate dal fenomeno della criminalizzazione delle migrazioni in Europa. Il documento analizza l’attraversamento delle frontiere esterne, la permanenza dei migranti e la protezione dei loro diritti sociali, incluso il diritto al lavoro, di asilo e il trattenimento. Il documento presenta, infine, un certo numero di raccomandazioni rivolte agli Stati membri del Consiglio d’Europa. L’obiettivo cui si mira è quello di pervenire ad una giusta armonizzazione tra il trattamento riservato ai cittadini stranieri e il rispetto dei diritti umani.

 

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