Famiglia

Il Sad però ha fatto il boom

di Redazione

Sono 4.130 i bambini di Haiti che, dopo il terremoto del 12 gennaio, hanno trovato in Italia una mamma e un papà a distanza. In questo mese, infatti, le ong italiane attive sull’isola hanno registrato un vero boom di adesioni ai programmi di sostegno a distanza: molte per il momento sono “richieste”, precisano le ong, nel senso che ad Haiti sono ancora impegnate nella ricostruzione dei dati anagrafici dei bambini e una scheda vera e propria che abbini una famiglia italiana a un bambino haitiano ancora non c’è. E tuttavia gli italiani hanno già scelto: tenendo conto che, attivando un sostegno a distanza, una famiglia versa una cifra poco superiore ai 300 euro annui, fa più di 1 milione e 200mila euro donati dagli italiani per i piccoli di Haiti. E se la foto del piccolo ci metterà qualche mese ad arrivare, pazienza: non è quella la cosa più importante. Per ben 3mila di questi nuovi sostegni a distanza è stata scelta NPH Italia – Fondazione Francesca Rava: la loro urgenza per l’infanzia oggi è dare al più presto protesi ai tanti bambini amputati, visto che per una buona riabilitazione le protesi vanno applicate entro tre mesi dall’amputazione. Avsi ha segnato in un mese +50% di richieste per i Sad ad Haiti: ne aveva attivi mille, nell’isola, e altre 500 richieste sono arrivate in questi giorni. Villaggi SOS ha attivato 120 nuove adozioni a distanza e 300 sostegni a distanza dei due Villaggi SOS a Haiti, a Cap Haitien (sulla costa) e a Santo (a Port-au-Prince): in questo caso il sostegno va a beneficio dei programmi di accoglienza dei 900 bambini orfani o allontanati dalle famiglie, ospiti di Villaggi SOS. Un centinaio di Sad, infine, sono stati attivati sia con Terre des Hommes sia con Coopi. (S. D. C.)

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