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Boom delle cure domiciliari

Il 90% dei pazienti oggi è seguito a domicilio. Ma manca spesso la radioterapia. I dati nel Libro bianco dell'Aiom

di Redazione

L’Associazione Italiana di Oncologia Medica – AIOM ha presentato la “Carta dei Servizi dell’oncologia italiana – Libro Bianco, IV edizione” (scarica in allegato il pdf del Libro bianco). Il volume è stato presentato dal Presidente dell’AIOM Carmelo Iacono, da Luigi Boano, direttore di Novartis Oncology, e da Evaristo Maiello, coordinatore del gruppo di studio AIOM sulle Linee guida della oncologia italiana.

Il documento raccoglie i dati di 230 strutture di oncologia medica, ricavandone informazioni strutturali ed operative e fornisce ai pazienti uno strumento certificato e facilmente consultabile per dare risposte pratiche ai problemi conseguenti la loro patologia. Nel nostro Paese, quasi l’87% delle oncologie ha attivo un servizio di assistenza domiciliare e il 33% dispensa medicinali per la cura dei tumori a casa. In questo, i pazienti delle regioni centrali risultano più penalizzati, mentre le unità operative del Sud si avvicinano per efficienza al settentrione.

Dai dati analizzati risulta che il servizio di assistenza domiciliare è svolto in quasi il 70% (67%) dei casi dalle Asl, seguite da cooperative o ditte private (23%), in solo 1 caso su 10 direttamente dall’oncologia.

I dati AIOM evidenziano inoltre che oggi in media ci sono più di 5 (5,5) medici strutturati, cioè dipendenti fissi, per unità di oncologia, nel 2001 erano 4 (+34%). L’aumento maggiore (+53%) è negli specialisti oncologi che sono oggi 5,2 in media per unità ed erano 3,4 nel 2001. Altri dati sul personale sanitario: le donne-oncologo nel 2000 erano il 40% oggi sono il 54%; gli infermieri professionali sono passati da 8,6 in media per centro oncologico nel 2001 ai 13 del 2009.

Negli ultimi anni i trattamenti specifici per i malati terminali hanno compiuto progressi notevoli: nel 2003 le strutture per le cure palliative erano presenti in 4 centri tumore su 10 della penisola, oggi in 6 su 10. Negli ultimi 6 anni, gli Hospice, strutture ‘ad hoc’ per la cura e il ricovero dei pazienti terminali, sono più che raddoppiati: disponibili nel 45% delle strutture sanitarie/oncologie oggi, nel 2003 lo erano solo nel 21% dei casi. Infine il servizio di riabilitazione, per chi ha subito un tumore, cresciuto enormemente passando dal 4,6% dei centri oncologici del 2001 al 33% nel 2005 e al 42% del 2009.

«L’obiettivo più ambizioso – ha detto il ministro Ferruccio Fazio, interventuo alla presentazione – sarà quello di creare un network di tutte le Reti Oncologiche Regionali (Rete delle reti) per fornire standard di assistenza più elevati a tutti i pazienti oncologici, indipendentemente dalla sede in cui risiedono».

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