Non profit

Avib, dopo i soggiorni i posti di lavoro

di Redazione

Da un lato le tante aziende italiane che hanno o stanno aprendo una sede in Bielorussia. Dall’altro più di 300mila ragazzi che parlano italiano, grazie all’esperienza dei soggiorni in Italia. In mezzo una inedita collaborazione tra Avib – Federazione delle associazioni di volontariato italiane per la Bielorussia e l’Ambasciata d’Italia a Minsk. L’Avib raccoglierà i curricula di giovani ragazzi e ragazze bielorussi che conoscano la lingua italiana e che vogliano lavorare nelle imprese italiane “emigrate”. «Si tratta di un importante riconoscimento del nostro impegno storico a seguire i giovani bielorussi oltre la minore età e lungo tutta la vita. È un segno che abbiamo seminato in passato qualcosa che può essere utile al loro futuro», dice il presidente di Avib, Raffaele Iosa. L’Avib, tramite le famiglie ospitanti, raccoglierà tutte le domande di lavoro che saranno presentate e le consegnerà via via con una propria banca dati al sistema che connette le diverse aziende italiane presenti in Belarus. Il neonato servizio Avib.Point di Minsk seguirà caso per caso le richieste nel loro evolversi. «Precisiamo: non si tratta di una “raccomandazione privata”, ma di una corretta e intelligente segnalazione di nominativi, lasciando poi piena responsabilità alle aziende di valutare i ragazzi», precisa Avib. Il servizio è aperto alle sole famiglie che hanno ospitato ragazzi con associazioni iscritte all’Avib e a quelle aderenti all’Associazione di amicizia Italia-Belarus. (S.D.C.)

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