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LH Forum: nell’economia positiva solo Grecia e Turchia peggio di noi

Aperta a San Patrignano la due giorni di LH Forum, organizzata dalla Comunità riminese con PlaNet Finance. Jacques Attali: «Si è vissuto nel carpe diem e non c'è nulla di più distruttivo». Andrea Illy: «L'altruismo è il futuro»

di Redazione

Tra i Paesi Ocse l’Italia si trova nei posti di coda della classifica di economia positiva. A rivelare questa amara realtà è stato Jacques Attali, presidente di PlaNet Finance Group e ideatore del movimento per l’economia positiva aprendo il LH Forum San Patrignano, il primo convegno in Italia sull’economia positiva e realizzato dalla Comunità di San Patrignano in collaborazione con PlaNet Finance e che nei due giorni di lavori (oggi e domani) vuole essere il punto di partenza per una nuova idea di economia. «Il 34° posto dell’Italia, seguita solo da Grecia e Turchia mi ha sorpreso, ma speriamo che già dal prossimo anno si classifichi meglio, seguendo l’esempio positivo delle nazioni nordiche che si trovano ai primi posti» ha continuato Attali. «Stiamo misurando il progresso che può fare una nazione nell’ambito dell’economia positiva e abbiamo elaborato un indice per valutarne la positività che tiene conto dell’aspetto demografico, delle infrastrutture, della stabilità politica e tante altre valutazioni».

A sottolineare il momento difficile che sta attraversando l’Italia è stato anche l’imprenditore Andrea Illy, presente al LH Forum come relatore e grande sostenitore del movimento per l’economia positiva: «L’Italia più di tutti rappresenta l’insostenibilità sistemica. Siamo ancora in recessione, la disoccupazione continua a crescere, con 5 milioni di disoccupati. Questo si è riflesso sul carico fiscale ormai il più elevato d’Europa. La situazione sociale sta peggiorando il misery index vede l’Italia al 14% contro il 7% pre crisi. Abbiamo un’economia sommersa che ormai ha raggiunto il 21,1%. Siamo vicini all’allarme sociale» ha detto Andrea Illy, per proseguire: «L’altruismo è il futuro. Soddisfazione e conservazione dei desideri devono andare di pari passo. Quando esaudiamo desideri individuali dobbiamo comunque ricordarci che ci sono le comunità. Solo alcune fra le comunità hanno contemporaneamente interessi sociali, economici e ambientali (famiglia, impresa, Stato). Spero che nei prossimi mesi riusciremo a dar vita alla Fondazione “Italia la patria della bellezza”. Con ciò dobbiamo cominciare a valorizzare il patrimonio italiano di bellezza, perché la bellezza è ciò che guida l’evoluzione».

In questo contesto la volontà è quella di seguire una nuova idea di economia, come sottolineato da Letizia Moratti, cofondatrice della Fondazione San Patrignano. «Ci troviamo di fronte a sfide che vedono un mondo che sta cambiando a grande velocità con criticità globali», ha detto Moratti. «Sfide che riguardano il modo con il quale dobbiamo affrontare i problemi in modo che non gravino sulle generazioni future. L’economia positiva indica una strada e azioni concrete che vengono proposte affinché si possa arrivare allo sviluppo dell’economia positiva. Un’economia che si basa su valori importanti come altruismo, fiducia, solidarietà, partecipazione, amore per la natura. Principi fondanti di San Patrignano».

«Si è vissuto nel carpe diem ma non c’è nulla di più distruttivo», ha sottolineato Jaques Attali. «Con l’economia positiva cerchiamo di guardare a lungo termine e lasciare invece un mondo migliore. Dall’economia positiva si passerà alla società positiva».
Da queste sottolineatura nasce anche l’obiettivo a breve termine della due giorni riassunte da Attali: «Faremo una piccola lista di dieci cose da fare in Italia da qui alla prossima riunione a settembre a Le Havre e domani sera in conclusione comunicheremo le nostre riflessioni operative. La prima sarà: come si può difendere la politica italiana in Unione Europea e quali progetti di legge si possono avanzare per aiutare l’economia positiva».
 


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