Non profit
LAVORO. Da Melfi, il nuovo progetto di rappresentanza delle Acli
Parte nei cantieri della basilicata, la regione col più alto tasso di disoccupazione giovanile e femminile, un piano di servizi di accompagnamento, orientamento e formazione firmato Enaip
di Redazione
Disoccupazione giovanile al 36,6%, contro una media del 24% in Italia e del 18,7% nell’Europa a 25. Disoccupazione femminile al 18,5%: + 8 rispetto alla media nazionale. 16% la quota di lavoratori a tempo determinato (contro il 12% nazionale): percentuale che supera il 22% tra le donne lavoratrici. Oltre il 40% di persone in cerca di occupazione fornito di bassi livelli d’istruzione (licenza elementare e media). Sono i dati sul lavoro in Basilicata dal «Programma operativo del Fondo sociale europeo» per il 2007-2013.
E proprio dalla Basilicata parte il nuovo progetto di rappresentanza dei lavoratori lanciato dalle Acli nazionali: accompagnare, tutelare e rappresentare le fasce di lavoratori e di popolazione a maggior rischio di marginalità sociale. Partendo dalla realizzazione di specifici servizi e luoghi di accompagnamento, coinvolgimento, orientamento e formazione.
L’occasione per la presentazione del progetto è il seminario sui mutamenti del lavoro organizzato oggi a Melfi dalle Acli della Basilicata e dall’Enaip, l’ente di formazione professionale delle Acli. Seguito dalla visita del presidente nazionale Andrea Olivero e del responsabile del dipartimento Lavoro Maurizio Drezzadore agli stabilimenti Fiat – Sata, dove alcune migliaia di operai sono in cassa integrazione.
Per Drezzadore: «La Cassa integrazione non può essere un “parcheggio” dove abbandonare i lavoratori. Si deve invece progettare e investire sulle loro capacità, il loro protagonismo, la loro voglia di fare. Dobbiamo assicurare un futuro a questi lavoratori e alle loro famiglie». Per il presidente delle Acli Andrea Olivero: «Non bisogna dimenticare i tanti lavoratori atipici che sono privi di qualsiasi protezione sociale. È necessario mettere finalmente in cantiere una riforma complessiva degli ammortizzatori sociali che dia garanzie e pari dignità a tutti i lavoratori».
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