ConsumerEuropa

di Redazione

Irregolare il 55%
dei siti di e-commerce
Un’indagine della Commissione europea, presentata dal commissario per la Tutela dei consumatori, Meglena Kuneva, ha rivelato che oltre la metà dei siti Internet che in Europa commercializzano prodotti elettronici non rispettano le normative del settore; in primo piano si registra una diffusa mancanza di trasparenza. Il settore dell’e-commerce ha registrato un incremento del 30,7% durante il 2008, mentre, per quanto riguarda l’elettronica di consumo si è passati dal 13% dell’anno scorso al presunto 24% del 2009: circa un quarto dei compratori on line europei usa la Rete per acquistare prodotti elettronici come fotocamere digitali, telefoni cellulari, lettori di dvd, per un totale di 6,8 miliardi di euro l’anno. La Commissione ha monitorato 369 siti in Europa (17 in Italia), tra siti “grandi” e siti “piccoli” e ha evidenziato che ben il 55% non rispettano le norme legali che esistono in Europa, per un totale di 203 siti nei Paesi Ue e 6 in Italia. Sono stati analizzati i siti web che vendono prodotti elettronici perché, come risulta anche dal gran numero di denunce che arrivano ai centri europei di difesa dei consumatori, si tratta di un ambito particolarmente problematico.
Secondo lo studio effettuato, il 66% di questo 55% non fornisce le informazioni obbligatorie sui diritti dei consumatori, come quello di poter restituire il bene acquistato entro sette giorni senza fornire motivazioni al venditore, prevista per chi compra su Internet perché, a differenza di chi va in negozio, on line non si può valutare direttamente il bene che si sceglie di comprare. Il 33% dei siti irregolari, invece, non fornisce dettagli completi sul commerciante, il che comporta l’impossibilità di reclamare in caso di insoddisfazione. Un 45% delle violazioni riguarda infine informazioni ingannevoli o incomplete sui costi totali, compresi quelli di spedizione, come prevede la normativa in vigore. La Commissione ha chiesto quindi che i regolatori nazionali modifichino le leggi in caso fosse necessario e di provvedere a correggere questa situazione chiudendo i siti che non si adegueranno.

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