Mondo
Congo: ong francese denuncia massacri
L'esercito ruandese (Apr) e le forze dell'Rcd-Goma compiono dall'inizio del mese ''massacri sistematici'' nell'est della Repubblica democratica del Congo
di Redazione
L’esercito ruandese (Apr) e le forze dell’Rcd-Goma (Raggruppamento congolese per la democrazia) compiono dall’inizio del mese ”massacri sistematici” nell’est della Repubblica democratica del Congo (Rdc, ex Zaire), secondo testimonianze raccolte da una Organizzazione non governativa francese e informazioni di fonti locali. ”Il 13 aprile a Burhale, 62 km a sudovest di Bukavu (Sud-Kivu), le forze dell’Rcd rafforzate dall’Apr hanno investito il villaggio, incendiato case, alcune con gli abitanti all’interno”, ha raccontato un superstite, che si e’ detto testimone del ”saccheggio del centro sanitario, del liceo e della parrocchia”. Secondo altre testimonianze ottenute da Reseau France Congo (Rfc, con sede a Lione) e informazioni raccolte in serata presso esponenti della societa’ civile nel Sud-Kivu, ”massacri di popolazioni civili sono stati perpetrati dalle truppe dell’Apr e dell’Rcd-Goma in diverse localita’ del Territorio di Walungu (Sud-Kivu)”. ”A tutt’oggi, i massacri continuano, al pari dei saccheggi generalizzati”, affermano le fonti. In 48 ore, ”sei villaggi hanno subito massacri atroci”, ha raccontato un testimone. ”Centinaia di soldati ruandesi sono entrati nei villaggi, Hanno sparato sulle capanne e dato l’ordine di uccidere ‘tutte le persone di sesso maschile sopra i 5 anni”’, ha precisato il testimone. Massacri analoghi sono avvenuti in altri villaggi, dove ”i soldati hanno radunato centinaia di persone, separato uomini e donne, poi sparato raffiche contro le case dove erano riuniti gli uomini, prima di incendiarle”, hanno confermato all’Afp religiosi che hanno chiesto l’anonimato. Alcuni superstiti riusciti a fuggire ”hanno visto talmente tanti cadaveri da non riuscire piu’ a contarli”. ”Le donne e le ragazze sono state tutte violentate, a piu’ riprese”, hanno aggiunto i testimoni, che parlano di ”situazione indescrivibile” e di ”veri e propri atti di sterminio della popolazione”. Si stimano in una trentina le localita’ del Sud-Kivu che hanno conosciuto la stessa sorte e lo studio delle testimonianze permette di rilevare uno stesso ‘modus operandi’ in tutte le zone devastate.
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