Ambientalisti di lotta e di governo. Anna Donati non è la sola rappresentante del pianeta Verde a prender posto nella stanza dei bottoni. Prima di lei altri illustri leader del movimento ecologista sono arrivati a conquistare ambite poltrone di comando: dal governo ai consigli di amministrazione degli enti. Nella classifica del potere Verde, la parte dell?asso pigiatutto la gioca senza dubbio Legambiente: gli uomini dell?associazione hanno totalizzato un cumulo di cariche che ha finito per preoccupare le stesse organizzazioni ambientaliste. Wwf e Amici della terra hanno recentemente denunciato i pericoli di questa invasione e il conseguente rischio di un controllo politico sulle battaglie dell?intero movimento ecologista. La denuncia delle due organizzazioniparte dalla designazione alla presidenza dell?Anpa, l?Agenzia nazionale per i controlli ambientali, di Walter Ganapini, manager dei rifiuti, oggi già impegnato in diversi incarichi. Tra i fondatori di Legambiente, ex assessore all?Ambiente del Comune di Milano, membro dell?Osservatorio nazionale sui rifiuti e consulente alla Regione Puglia, Ganapini è stato recentemente nominato, dal sindaco Francesco Rutelli (Verde e un passato in Legambiente), presidente dell?azienda municipalizzata del Comune di Roma che si occupa della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti. Ora il ministro Edo Rochi, altro nome storico del movimento ambientalista, lo vorrebbe a capo dell?Anpa. Ma la mappa del potere ecologista non finisce qui. Dai vertici di Legambiente viene anche Massimo Scalia, parlamentare Verde e presidente della Commissione parlamentare sui rifiuti, e Giovanna Melandri (di Legambiente fu presidente) chiamata a dirigere l?Ufficio comunicazione della Quercia. In testa alla classifica dei ?Verdi che contano? svetta il nome di Chicco Testa, presidente dell?Enel. E pure lui di Legambiente, oggi guidata da Ermete Realacci , uomo, si dice, molto ascoltato dal governo.
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