Mondo

Iraq: Unhcr a ranghi ridotti

A causa delle difficili condizioni di sicurezza, l'Alto Commissariato ha dimezzato i propri operatori. E ha anche finito il budget

di Benedetta Verrini

Servono aiuti per garantire la sicurezza ai rifugiati e agli sfollati in territorio iracheno. A lanciare l’sos e’ l’Unhcr, l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati che si trova a dover affrontare ulteriori difficolta’ nello svolgimento delle proprie attivita’ di assistenza umanitaria.
Le precarie condizioni di sicurezza nel paese mediorientale, spiega l’Unhcr, hanno portato a dimezzare il numero di operatori internazionali presenti nel paese: l’Agenzia dispone ora di sette operatori internazionali a Baghdad, 5 nell’ufficio di Basra e di 13 nel nord dell’Iraq, quasi tutti convogliati nell’ufficio di Erbil. Seppure a ranghi ridotti, l’Unhcr prosegue le proprie attivita’ in Iraq.
A Baghdad continua la registrazione dei rifugiati palestinesi (sino ad ora oltre 8.200) presso la struttura sportiva Haifa Sports Club. Nella struttura alloggiano circa 1500 rifugiati palestinesi costretti ad abbandonare le case in cui vivevano, reclamate dai proprietari iracheni in cui il regime di Saddam Hussein pagava un canone simbolico. Di recente, si sottolinea nel comunicato, l’Unhcr aveva rivolto un appello ai donatori per 90,6 milioni di dollari necessari a finanziare le attivita’ dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite in Iraq.
L’agenzia ha gia’ speso la maggior parte dei 60 milioni di dollari finora ricevuti per prepararsi al conflitto in Iraq e attualmente dispone di soli 1,4 milioni di dollari.

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