Welfare
Ue-Cina: Amnesty, il partenariato cresce, le violazioni dei diritti anche
Alla vigilia del vertice tra UE e Cina, in programma giovedì 30 ottobre a Pechino, Amnesty International ha diffuso un rapporto intitolato Cina: abusi costanti"
di Redazione
Alla vigilia del vertice tra Unione Europea e Cina, in programma giovedì 30 ottobre a Pechino, Amnesty International ha diffuso un rapporto in 20 pagine intitolato ?Cina: abusi costanti sotto una nuova dirigenza ? sintesi delle preoccupazioni sui diritti umani?.
?Alla luce delle gravi violazioni dei diritti umani descritte nel nostro rapporto, chiediamo ai responsabili dell?Unione Europea di cogliere l?opportunità del primo vertice col presidente Hu Jintao per riconsiderare profondamente il loro approccio alla situazione dei diritti umani in Cina. Lo sviluppo della protezione dei diritti umani dev?essere il punto fermo di relazioni più mature tra Unione Europea e Cina? ? ha dichiarato Dick Oosting, direttore dell?Ufficio di Amnesty International presso l?Unione Europea.
?Fino a oggi, l?Unione Europea è rimasta in ostaggio dell?insistenza cinese sul mutuo rispetto e l?assenza di un confronto su questioni riguardanti i diritti umani, bloccata in un ?dialogo sui diritti umani? di natura formale che non ha aiutato in alcun modo le vittime delle violazioni dei diritti umani in Cina? ? ha proseguito Oosting. ?Una relazione matura significa che le parti coinvolte riconoscono che questa deve dare dei risultati. L?Unione Europea non deve limitarsi a proseguire nel dialogo sui diritti umani, ma deve iniziare a esercitare pressioni politiche su Pechino per ottenere miglioramenti tangibili, in particolare sui problemi sollevati nell?ultimo rapporto di Amnesty International?.
Il rapporto di Amnesty International denuncia che centinaia di migliaia di persone continuano a essere detenute in tutta la Cina, in violazione dei loro diritti umani fondamentali. Proseguono le condanne a morte e le esecuzioni al termine di processi irregolari, la tortura e i maltrattamenti rimangono diffusi e sistematici e la libertà di espressione e d?informazione resta sempre gravemente limitata.
?Le autorità cinesi si vantano di aver introdotto l?iniezione letale come metodo di esecuzione e l?introduzione di ?camere mobili di esecuzione? in termini di maggiore efficacia e abbattimento dei costi: queste affermazioni dovrebbero far suonare un campanello d?allarme nei corridoi dell?Unione Europea. Nonostante sei anni di dialogo su questo argomento, la Cina continua a essere responsabile di più dell?80% delle esecuzioni accertate ogni anno nel mondo? ? ha accusato Oosting.
?Possono essere adottate riforme legali in campo commerciale, ma purtroppo non vediamo lo stesso livello di attenzione nei confronti della necessità di riformare il sistema penale, obiettivo vitale per la protezione dei diritti umani e al contempo elemento essenziale per la stabilità e lo sviluppo sostenibile del paese? ? ha concluso Oosting.
Sintesi dei contenuti del rapporto di Amnesty International:
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