Anche i vescovi chiedono al governo il diritto di voto amministrativo per gli immigrati. La richiesta è stata avanzata da Migrantes, la fondazione Cei per le migrazioni umane, nel corso della presentazione della Giornata nazionale delle migrazioni che la Chiesa italiana celebra domenica 16 novembre.
La Cei ha criticato anche “il forte ritardo nell’emanazione dei regolamenti di attuazione della legge sull’immigrazione”, la non convocazione delle consulte e degli organismi di solidarietà per gli immigrati e “l?abbandono al loro destino per le migliaia di richiedenti asilo che sono attualmente in Italia in attesa che venga esaminata la loro domanda”. Le richieste sono state formulate da monsignor Luigi Petris, direttore generale della Fondazione Cei Migrantes, e da monsignor Giuseppe Di Falco, presidente pro-tempore della Migrantes. I vescovi puntano il dito, infine, contro i ritmi lenti per la naturalizzazione dei figli di immigrati. “In Italia arriviamo a malapena a 10mila casi di cittadinanza all?anno”, ha osservato il coordinatore del dossier statistico Caritas-Migrantes, Franco Pittau. “La legge è inadeguata e penalizza i figli di immigrati che crescono in Italia”.
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