Cultura

Ue: nasce assicurazione sanitaria europea

I milioni di cittadini europei che viaggiano nell'Ue ogni anno per fare vacanze, per uno scambio scolastico o per affari potranno farsi curare all'estero molto piu' facilmente

di Gabriella Meroni

La libera circolazione all?interno dell?Unione compie un nuovo passo in avanti: cure piu’ facili per i cittadini europei che si spostano da un paese all’altro per ragioni di lavoro, studio o turismo.
Dal primo giugno una carta europea di assicurazione per le malattie sostituirà i vecchi formulari con i quali finora si poteva beneficiare di cure all’estero durante un soggiorno temporaneo.

I primi paesi ad attuare la carta saranno Belgio, Francia, Lussemburgo, Spagna, Germania, Grecia, Irlanda, Svezia, Danimarca, Finlandia, Norvegia, Estonia e Slovenia. Non e’ tuttavia escluso che anche l’Italia – che pure ha preferito il periodo di proroga fino al 31 dicembre 2005 previsto dall’esecutivo europeo – si possa presto associare a questo primo gruppo di paesi.
”Con la carta europea di assicurazione per le malattie – ha dichiarato il presidente della Commissione Ue Romano Prodi – avrete un altro pezzo di Europa in tasca. I milioni di cittadini europei che viaggiano nell’Ue ogni anno per fare vacanze, per uno scambio scolastico o per affari potranno farsi curare all’estero molto piu’ facilmente”. Soddisfazione e’ stata espressa anche dal presidente del Consiglio europeo Bertie Ahern che ha giudicato la carta ”un vantaggio reale e concreto per i cittadini?.
Alla carta europea di assicurazione avranno diritto tutte le persone coperte da un sistema di previdenza sociale di uno Stato membro e consentirà di ottenere ogni cura ritenuta indispensabile durante il soggiorno.

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.