Cultura
Iraq: Osservatore Romano, inquietante connubio tra guerra e tv
Il quotidiano vaticano: "La guerra in Iraq e' divenuta anche ''un crudele spettacolo mediatico"
di Redazione
La guerra in Iraq e’ divenuta anche ”un crudele spettacolo mediatico”, con un soldato rapito ”esposto come un trofeo”: e’, per L’Osservatore romano, ”un inquietante connubio tra guerra ed immagini”, una spettacolarizzazione che ferisce l’umanita’ e la sensibilita’ e che costituisce una ”grave mancanza di rispetto anzitutto verso quanti vivono ore di tremenda angoscia per i loro cari”. Mentre ”di ora in ora cresce la preoccupazione per il destino dei tre ostaggi italiani”. Si intitola ”Iraq: guerra senza nome” l’articolo nel quale il quotidiano vaticano afferma che ”nella drammatica crisi irachena c’e’ spazio anche per un crudele spettacolo mediatico. Ieri – prosegue l’articolo – l’emittente Al Jazeera ha trasmesso un video nel quale il soldato statunitense Keith Matthew, 20 anni, scomparso da giorni, e’ circondato dai suoi rapitori. Il giovane viene esposto, agli occhi del mondo, come un ‘trofeo’ di guerra”. ”Si sta sempre piu’ affermando – rileva il giornale – un inquietante connubio tra guerra ed immagini che non appartiene alla sfera propria del diritto-dovere di cronaca, ma che rappresenta un’ulteriore ferita inflitta all’umanita’ e alla sensibilita’ di quanti sono gia’ profondamente scossi dagli avvenimenti del devastato territorio iracheno. Si rafforza, in questi giorni, la tendenza a commercializzare e a spettacolarizzare drammatiche notizie e situazioni che giungono dal Paese mediorientale: cio’ costituisce una grave mancanza di rispetto anzitutto verso quanti vivono ore di tremenda angoscia per i loro cari che si trovano in Iraq e la cui sorte e’ avvolta nel buio”.
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