Welfare

Lavoro: da maggio Europa aperta, ingressi più semplici…per 20mila

cambiano anche, per i cittadini neocomunitari, le regole per l'accesso al lavoro dipendente nel nostro paese un regime transitorio, per il 2004, per 20 mila

di Redazione

Per due anni limiti di numero, ma da subito procedure piu’ semplici. Con l’ingresso, il primo maggio, di dieci nuovi Paesi nella Ue, cambiano anche, per i cittadini neocomunitari, le regole per l’accesso al lavoro dipendente nel nostro paese. E saranno piu’ semplici, a cominciare dal fatto che non avranno bisogno di visto d’ingresso, e che, ”una volta ammessi al lavoro, godranno pienamente della parita’ di trattamento con i lavoratori italiani per tutto gli aspetti alle condizioni di impiego e di lavoro, ai vantaggi sociali e fiscali e ai trattamento di sicurezza sociale”. In prossimita’ dell’ingresso di Repubblica Ceca, Estonia, Cipro, Lettonia, Lituania, Ungheria, Malta, Polonia, Slovenia e Slovacchia, il ministero del Welfare ha pubblicato un vademecum per l’accesso al lavoro dei cittadini dei nuovi Stati membri. Nel vademecum si ricorda che per due anni si applica a tutti i Paesi, tranne Cipro e Malta, un regime transitorio che, nel caso specifico, prevede delle quote (nel 2004 saranno 20.000 i cittadini neocomunitari che potranno accedere al lavoro dipendente), ma si spiegano anche le procedure per l’instaurazione del rapporto di lavoro dipendente, che sono semplificate rispetto a quanto previsto per i cittadini di Paesi terzi. Sono elencate, inoltre, le categorie escluse dalle quote fissate per il lavoro dipendente, tra cui gli infermieri specializzati, i traduttori e i dirigenti.

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