Mondo
11/09, Bremer lo annunciò con 6 mesi d’anticipo
Un discorso dell'attuale governatore americano a Baghdad e' tornato al centro dell'attenzione negli Usa a margine dell'audizione di ieri di Bush
di Redazione
Paul Bremer, l’attuale governatore americano a Baghdad, nel 2001 mise in guardia – con sei mesi di anticipo sull’attacco dell’11 settembre – sui rischi di attentati e accuso’ l’amministrazione Bush di sottovalutare il pericolo. Un discorso di Bremer del 26 febbraio 2001 e’ tornato al centro dell’attenzione negli Usa a margine dell’audizione di ieri alla Casa Bianca del presidente George W. Bush e del suo vice Dick Cheney, che hanno risposto a domande della commissione d’inchiesta sull’attacco all’America, relative alle modalita’ con cui l’amministrazione gesti’ il pericolo-terrorismo nei mesi precedenti. ”La nuova amministrazione sembra non riservare alcuna attenzione al problema del terrorismo”, disse Bremer in un discorso alla ‘Robert McCormick Tribune Foundation’. ”Quello che fanno – aggiunse Bremer – e’ tirare avanti fino a quando non ci sara’ un evento di grande portata e all’improvviso diranno ‘Oh, mio Dio, non dovremmo essere organizzati per affrontarlo?’. Fino ad ora hanno avuto un periodo con assai poco terrorismo e non ne stanno approfittando. Forse il mondo della stampa dovrebbe fare un po’ di pressioni”. Bremer nel 1999 era stato alla guida di una commissione nazionale sul terrorismo e le sue parole furono pronunciate nello stesso periodo in cui l’allora coordinatore nazionale per l’antiterrorismo, Richard Clarke, incontrava forti resistenza all’interno della Casa Bianca per portare Al Qaida e il terrorismo al centro dell’attenzione.
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.