Cultura
Vaticano: Guerra è contro diritto internazionale
Serve il ripristino del diritto internazionale per arginare i danni della ''guerra totale'' e del ''terrorismo globale'', così il cardinale Renato Raffaele Martino
di Redazione
Serve il ripristino del diritto internazionale per arginare i danni della ”guerra totale” e del ”terrorismo globale”. Lo ha detto il cardinale Renato Raffaele Martino, presidente del Pontificio consiglio per la giustizia e la pace, all’incontro ”Pace, diritto internazionale, istituzioni mondiali”, svoltosi all’Istituto Sturzo di Roma. Il porporato torna a sollecitare una riforma dell’Onu e un impegno multilaterale nella gestione della crisi mondiale contro ”tentazioni di egemonia e unilateralismo”. ”Al giorno d’oggi nessun singolo potere politico statuale, per quanto potente, e’ in grado di assicurare una pace giusta al pianeta, e il raggiungimento del bene comune universale”, ha affermato. L’urgenza e’ tornare al diritto internazionale, intimamente legato al ”diritto della pace, inteso come un tentativo di porre un argine e delle regole a un fenomeno cosi’ profondamente irrazionale e violento quale e’ la guerra”. ”Il diritto internazionale – ha spiegato – si presenta con le vesti della forza che trattiene lo scoppio della guerra o che, una volta questa sia scoppiata, la limita e la ‘umanizza’. Non dobbiamo dimenticare l’evoluzione della guerra moderna verso la forma terribile della guerra totale in cui si mira all’annientamento dell’avversario spesso inteso soltanto come criminale da punire con ogni mezzo”, ha concluso.
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