Mondo
Padova intitola una via a Matteo Vanzan
Il giovane lagunare caduto in Iraq. La madre: "Lui era andato in Iraq per fare qualcosa di buono. Era andato in missione di pace perche' ci credeva veramente"
di Redazione
Una cerimonia breve e toccante, per intitolare a Matteo Vanzan, il giovane lagunare morto in Iraq, una delle nuove piazze di Padova, nella zona dell’Arcella. ”E’ un momento commovente – ha detto la madre del giovane soldato, Lucia Vanzan – che dimostra che Matteo e’ ancora con noi, e sentire questo ci fa sempre piacere. Certo, – ha aggiunto – noi siamo i genitori di Matteo, e l’abbiamo perso, e nulla ce lo puo’ restituire. Ci fa piacere sentire tutti vicini, in Italia come all’estero: dimostra che di Matteo rimarra’ la memoria, per sempre. Lui era andato in Iraq per fare qualcosa di buono. Era andato in missione di pace perche’ ci credeva veramente e indossava la sua divisa con orgoglio”.
”Ringrazio tutti voi, l’amministrazione comunale di Padova” ha sottolineato invece il padre, Enzo Vanzan, che, molto commosso, ha solo aggiunto ”ci onora il fatto di aver intitolato a nostro figlio Matteo questa piazza. Ringrazio le amministrazioni e le istituzioni dello Stato e i cittadini che ci sono stati molto vicini”. ”Padova – ha rilevato il sindaco di Padova Giustina Destro – ha voluto subito testimoniare questa vicinanza alla famiglia Vanzan, ma anche a tutte le altre vittime, come i nostri carabinieri e militari morti a Nassyria”.
Alla cerimonia, erano presenti, tra gli altri, il presidente della Regione Veneto, Giancarlo Galan, il sottosegretario per gli Affari esteri, Margherita Boniver, e il Comandante della Regione Militare Nord, gen. Silvio Torre. ”E’ stata una cerimonia molto semplice e commovente – ha dichiarato il sottosegretario – per ricordare il giovane fanciullo eroe Matteo Vanzan, che aveva solo 22 anni, morto per una causa di pace. Dopo la liberazione dei nostri ostaggi e la risoluzione presa all’unanimita’ dall’Onu sulla difficile fase post-irachena, noi ci auguriamo che la pace possa essere un obbiettivo raggiungibile piu’ facilmente oggi rispetto a ieri. Il terrorismo, purtroppo, – ha proseguito – e’ una minaccia costante, ma siamo anche sicuri che, alla fine, prevarremo e vinceranno i valori della democrazia e della giustizia e della liberta’. Certo sara’ una guerra molto lunga contro un nemico invisibile, che quotidianamente minaccia tutti noi e minaccia anche molti paesi arabi moderati ed e’ una minaccia che deve essere presa molto sul serio e nei confronti della quale non conviene abbassare la guardia con facili slogan di tipo pacifista”.
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