Cultura
Cooperazione allo sviluppo: l’appello della Caritas
Vittorio Nozza: "Auspichiamo che il Governo trovi il modo di non penalizzare ulteriormente i Paesi del Sud del mondo"
di Redazione
“È impensabile che, in un mondo lacerato da guerre e soprusi, gli uomini che governano il nostro Paese decidano di tagliare i fondi destinati alla cooperazione allo sviluppo, l?unica strada per promuovere la cultura della pace”.
Mons. Vittorio Nozza, direttore di Caritas Italiana, denuncia con forza la proposta del ministro dell?Economia Giulio Tremonti di tagliare di 250 milioni di euro i fondi destinati alla cooperazione allo sviluppo. Una cifra che fa parte della manovra di 5,5 miliardi di euro che permetterà all?Italia di evitare l?early warning, l? ?avvertimento preliminare? previsto dal Patto di Stabilità dell?euro per i Paesi che rischiano di sforare il 3% nel rapporto tra deficit e Prodotto interno lordo. Proprio domani, sabato 3 luglio, il Consiglio dei ministri dovrebbe dare il via libera alla proposta di Tremonti.
A causa dei tagli, non sarà possibile realizzare iniziative su cui il Governo si era già impegnato, come la lotta all?Aids e alla polio, la ricostruzione in Afghanistan, in Iraq, gli interventi in Africa subsahariana e quelli di emergenza nel Darfur (Sudan) dove, ogni 6 minuti, muore un bambino sotto i 5 anni.
La cooperazione internazionale si occupa dell?elaborazione ed attuazione di interventi per generare sviluppo, economico e sociale, nelle aree depresse del pianeta e “rappresenta ? continua mons. Nozza ? un?occasione di crescita per tutti, anche e soprattutto per i Paesi che la promuovono e realizzano. Auspichiamo pertanto che il Governo trovi il modo di non penalizzare ulteriormente i Paesi del Sud del mondo e di favorire sempre più opportunità di sviluppo oltre le emergenze. Per quanto forte possa essere il coinvolgimento di Ong e Caritas (nel 2003 solo la Caritas Italiana ha impiegato 12 milioni di euro per interventi internazionali), non può sostituire l?indispensabile e doveroso impegno del Governo”.
Si può usare la Carta docente per abbonarsi a VITA?
Certo che sì! Basta emettere un buono sulla piattaforma del ministero del valore dell’abbonamento che si intende acquistare (1 anno carta + digital a 80€ o 1 anno digital a 60€) e inviarci il codice del buono a abbonamenti@vita.it