Cultura
Guatemala, l’Onu: ” Razzismo contro le minoranze indigene”
Doudou Diene l'inviato delle Nazioni Unite chiede un Programma nazionale di lotta contro il razzismo e la discriminazione
di Redazione
DAL GUATEMALA: Laura Fantozzi
“In Guatemala discriminazione e razzismo contraddistinguono la maggior parte delle relazioni sociali, economiche, politiche. Il nuovo governo non ha ancora assunto una posizione definita in merito e l’attuale impegno economico a favore delle minoranze discriminate risulta decisamente insufficiente”. – è duro il commento di Doudou Diene, relatore delle Nazioni Unite contro il razzismo, dopo una visita di 5 giorni nel Paese centro americano.
“Occorre una legislazione più forte per porre fine alla discriminazione – ha aggiunto Diene -, azioni concrete che garantiscano alle minoranze un miglior accesso all’educazione, al lavoro, al possesso della terra. In modo particolare occorre incrementare una politica a favore della donna, che ancora oggi studia e guadagna meno dell’uomo ed e continuamente soggetto di violenze psicologhe e fisiche (al 2 luglio 2004 si contano 244 donne assassinate) “.
Per l’inviato delle Nazioni Unite la prima manifestazione di razzismo in Guatemala è di tipo economico e sociale. Le regioni più povere sono quelle abitate dagli indigeni, dove le condizioni di vita sono più dure, dove manca l’assistenza sanitaria, le scuole sono poche e lontane, le strade spesso inagibili, acqua pulita ed elettricità raramente assicurate e l’unico lavoro possibile è quello nei campi. All’esclusione economica si unisce spesso quella culturale, tradizioni, culti, abiti indigeni o garifoni sono oggetto di derisione e scherno.
“Silenzio ed invisibilità caratterizzano il razzismo, che ancora da molti non è considerato un delitto – precisa Diene – . Raramente denunciati dalle vittime, poco riconosciti dallo stato, quasi del tutto assenti sui libri di scuola gli atti discriminatori sono passivamente accettati”.
La proposta di Doine è chiara. In Guatemala serve un Programma nazionale di lotta contro il razzismo e la discriminazione, che miri alla creazione di una società multietnica e multiculturale “Il programma dovrà essere sostenuto da tutte le forze politiche, dovrà fondarsi sul dialogo intercomunitario, dovrà prevedere ampi spazi per una educazione contro il razzismo e per la creazione di una coscienza storica del paese, e, soprattutto dovrà essere un programma propositivo, stimolo a trovare soluzioni politiche, giuridiche ed economiche contro la discriminazione.
La popolazione latina di questo Paese – ha concluso Diene – non deve dimenticare che, se in Guatemala la discriminazione e rivolta in primis contro indigeni e grifoni, in altre nazioni le vittime principali sono i latinoamericani. Occorre rompere la spirale della persecuzione e iniziare a impostare i rapporti interetnici secondo criteri di integrazione e pluralismo”.
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