Mondo
Uganda, catturato il braccio destro del ribelle Kony
Si tratta del 'brigadiere' Kenneth Banya, 70 anni
di Redazione
Uno dei capi storici della sanguinosa ribellione che sconvolge il nord dell’Uganda da 18 anni e’ stato catturato nel corso di un conflitto a fuoco. Lo rendono noto oggi fonti ufficiali regionali dell’esercito. Si tratta del ‘brigadiere’ Kenneth Banya, 70 anni, definito dalle fonti ”cuore ed anima della ribellione”, e ritenuto uno dei piu’ vicini consiglieri del leader della guerriglia, il ‘santone’ Josepf Kony.
La sua cattura, con quella avvenuta di recente di altri comandanti (ma nessuno finora della sua importanza) dei ribelli, mentre altri ancora si sono consegnati contando sull’aministia, potrebbe imprimere un colpo alle selvagge azioni dell’Esercito di Resistenza del Signore (Lra), peraltro dimostratosi finora capace di assorbire anche le peggiori disfatte.
L’Lra predica l’abbattimento dello stato secolare ugandese, e la crezione di una nazione basata sul rigido rispetto dei precetti biblici, in particolare dei Dieci Comandamenti. La sua sanguinosa azione -che di certo nulla ha di cristiano- ha causato finora tra i 50.000 ed i 100.000 morti; ed obbligato circa 1,5 milioni di persone, di fatto tutta la popolazione che vive nella regione investita dalla ribellione, ad abbandonare villaggi e terre coltivabili per cercare rifugio in campi profughi dove manca anche l’indispensabile per sopravvivere, e che spesso sono in balia delle sanguinose incursioni dell’Lra. E c’e’ poi il dramma dei bimbi rapiti. Almeno 25.000: serve concubine le ragazze, minimiliziani, di fatto carne da macello, i maschi.
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