Cultura
Parla Maurizio Nichetti. Una bella cura di autoironia
Sorridere aiuta a risolvere i problemi seri. Ma i giovani non lo sanno (di Sara De Carli).
di Redazione

Gag surreali, una mimica che mette impietosamente a nudo tic e vizi, personaggi stilizzati ma straordinariamente vivi, come quelli di un cartone animato. Maurizio Nichetti, milanese, 56 anni, è uno dei più raffinati (ed efficaci) autori e registi del panorama cinematografico italiano. E anche un profondo conoscitore dei ragazzi: da Pista! a Bambini, ragazzi, strapazzi, Nichetti ha declinato con intelligenza la sua verve comica, costruendo programmi divertenti e educativi.
Vita: Come valuta questo boom delle arti di strada?
Maurizio Nichetti: Era ora! Negli ultimi dieci anni abbiamo riso così poco! Quelli che hanno pagato il prezzo più alto sono i giovani. Abbiamo tirato su i ragazzi con modelli di successo che hanno un contenuto bassissimo di autoironia. I reality show, per esempio: gente che si prende terribilmente sul serio e si crede chissà chi solo perché ha fatto tre apparizioni in tv.
Vita: L?autoironia invece come aiuta?
Nichetti: Relativizza tutto. Ogni giorno ti devi ripetere che c?è qualcosa per cui sorridere, anche quando sei sommerso da problemi che sono davvero tali, o quando ti trovi in un ruolo che esige la massima serietà. Come fare il padre. Se davanti a un problema sai trovare qualcosa di cui sorridere, si apre uno spiraglio: è la volta buona che riesci anche a risolverlo.
Vita: L?artista di circo è autoironico?
Nichetti: Chi lavora per far sorridere gli altri è obbligato ad essere autoironico. Gli attori drammatici spesso sono superbi, perché fanno cose importanti, ma il comico è sempre una persona generosa, umile, al servizio degli altri. Lavora per alleviare agli altri il vivere quotidiano. Questo vale per il mimo, per il clown, per il giocoliere.
Vita: Anche per il giocoliere?
Nichetti: Sì, deve stupire il pubblico ma non fargli pesare la sua destrezza. Un acrobata che ha il terrore di sbagliare diventa un monomaniaco che passa tutta la giornata a ripetere lo stesso esercizio. Qui non parliamo più di arte circense, entriamo nel patologico.
Vita: Lei come fa a mantenere l?autoironia?
Nichetti: Ho due figli adolescenti: 15 e 18 anni. Dovrò pur sopravvivere alle loro critiche?
Sara De Carli
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