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Sudan, adesso è il colera a far paura

Aumentata la distribuzione di acqua potabile nei campi profughi che ospitano oltre 144.000 persone

di Redazione

Le piogge rallentano in Ciad orientale gli aiuti umanitari ai rifugiati del Sudan. L’Unhcr, l’agenzia dell’Onu per i rifugiati, nonostante le cattive condizioni metereologiche che in alcuni casi hanno bloccato molte strade, hanno fatto arrivare 16 mila tende al campo di Bredjing. Intanto, e’ stata aumentata la distribuzione di acqua potabile nei campi che ospitano oltre 144.000 persone. Secondo l’agenzia dell’Onu, serve anche come priorita’ assoluta per la prevenzione del colera e di altre malattie. Il direttore delle operazioni Unhcr per il Sudan e per l’emergenza in Ciad, Jean-Marie Fakhouri, sara’ oggi in Ciad dopo una breve sosta in Darfur. Fakhouri incontrera’ membri del governo ciadiano e di altre agenzie umanitarie presenti nella capitale N’Djamena, e si rechera’ quindi in Ciad orientale per visitare i campi rifugiati. Prima di giungere nella capitale, Fakhouri ha visitato ieri il campo di Djabal, in Ciad orientale. Nei primi giorni della prossima settimana, Fakouri sara’ in Darfur occidentale e meridionale per constatare di persona la situazione, in preparazione di un incremento della presenza dell’agenzia dell’Onu in Darfur. L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati ha previsto l’invio per la prossima settimana in Darfur di un team di emergenza di dieci operatori, che andranno a raggiungere il gia’ esistente gruppo di sei operatori internazionali ad El Geneina e Nyala. L’Unhcr, nel tentativo di migliorare le condizioni di vita dei rifugiati ha aumentato le consegne dei quantitativi di acqua nel campo di Bredjing, portandole da 1,7 litri per rifugiato al giorno a 12 litri per persona al giorno. L’Unhcr e’ stato in grado di consegnare un maggiore quantitativo di acqua filtrata, proteggendo i pozzi gia’ esistenti e aggiungendo del cloro all’acqua prima che venisse pompata nelle taniche da distribuzione, il cui numero e’ stato aumentato, cosi’ come quello dei rubinetti collegati alle condotte dalle quali i rifugiati possono attingere acqua. Intanto proseguono i lavori di preparazione dei campi nei siti di Treguine e Mader, che dovrebbero essere pronti in circa tre settimane. Le due localita’ erano state scelte dopo lo studio di immagini satellitari che avevano suggerito la presenza di potenziali risorse idriche nella zona. Mader accogliera’ circa 10.000 rifugiati che al momento si trovano nel campo creatosi spontaneamente ad Am Nabak, carente di risorse idriche, e alcuni rifugiati ora al confine. Proprio ad Am Nabak l’Unhcr sta portando avanti nuove operazioni di registrazione, per chiarire la discrepanza nelle stime della popolazione dei rifugiati presenti. L’agenzia ha registrato, fino ad oggi, 8.000 rifugiati, mentre oltre 144.000 si trovano nei nove campi dell’Onu in Ciad. Secondo stime dell’agenzia, altri 21.000 hanno raggiunto autonomamente alcune localita’ lontane dal confine Sudan-Ciad.

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