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Iraq: dall’inizio del conflitto 10mila vittime a Bagdad
Solo a Baghdad, dall'inizio del conflitto, gli iracheni morti sono oltre 10.000
di Redazione
Solo a Baghdad, dall’inizio del conflitto, gli iracheni morti sono oltre 10.000. E le stime, per tutto il Paese, giungono a decine di migliaia: si azzarda il calcolo di 30 morti iracheni per ogni militare della coalizione. Dalla capitale irachena, l’Ap riferisce che, nella clinica Sheick Omar, un registro dei decessi ne conta 10.363 morti, nell’area urbana e periferica, dal 19 marzo 2003 a tutto ieri. Si tratta di decessi in seguito ad attacchi aerei e scontri tra iracheni e forze della coalizione, ma anche di vittime d’attentati e atti di violenza in genere. Sono esclusi le morti per cause naturali. La cifra viene pubblicata nel giorno in cui i mille volti dei soldati americani morti in Iraq campeggiano sulle pagine dei maggiori quotidiani statunitensi. Baghdad e’ solo una delle 18 province dell’Iraq. Non ci sono dati affidabili per il resto del Paese, ma e’ probabile che zone come il triangolo sunnita -Baghdad, Tikrit, Ramadi-, o Najaf e l’area sciita, teatri degli scontri piu’ sanguinosi, abbiano pagato tributi di sangue anche maggiori. Paul Bremer fino al 28 giugno, aveva ufficialmente scelto di non tenere il conto delle vittime irachene. Oggi, e’ piu’ difficile farlo per le autorita’ locali. Amnesty International ha contato oltre 10.000 vittime tra i civili iracheni nel primo anno del conflitto -siamo a quasi 18 mesi-, basandosi su informazioni di stampa. Iraq Body Count, un’altra organizzazione umanitaria, che raccoglie i dati in modo analogo, ipotizza un numero che oscilla tra 11.793 e 13.802, cui vanno aggiunti gli iracheni caduti in armi, soldati regolari o guerriglieri. E la sede di Baghdad di Human Rights Organization arriva a contare oltre 30.000 vittime civili.
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