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Iraq, il grido della Mezzaluna rossa per le due Simone

Il segretario generale della Lega araba delle Societa' Croce Rossa e Mezzaluna Rossa ha incontrato questa mattina Massimo Barra, vicepresidente della Federazione internazionale

di Redazione

Le societa’ di Croce Rossa e Mezzaluna rossa dei paesi arabi ”deplorano” il sequestro delle volontarie italiane, lo considerano una ”violazione dei diritti umani internazionali” e dicono di ”attendere la liberazione” delle due donne. In una lettera diretta alla Croce Rossa Italiana consegnata questa mattina – ad Algeri, a margine della sesta conferenza panafricana dell’organizzazione – a Massimo Barra, vicepresidente della Federazione internazionale della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa (che ha reso noto la missiva), la Lega araba della Croce Rossa afferma di condividere il dolore delle famiglie delle volontarie sequestrate e del popolo italiano. Promette inoltre il suo ”impegno” perche’ questi episodi non si ripetano.

La lettera, diretta alla Cri e agli italiani, e’ firmata dal califfo Abdulah Ben Mohamed el Hazaa, segretario generale della Lega araba delle Societa’ Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, che questa mattina ha incontrato Massimo Barra. Secondo quanto riferito, questo il testo: ”L’organizzazione araba segue con inquietudine e rammarico le operazioni di sequestro di civili in Iraq. Il sequestro delle due signore italiane costituisce un incidente deplorevole ed attiva un vivo interessamento nella misura in cui e’ contrario alle convenzioni di Ginevra e costituisce una violazione flagrante del diritto umanitario internazionale della morale, dell’etica e dei comandamenti divini. Condividiamo il dolore delle famiglie dei due ostaggi e del popolo italiano ed attendiamo la loro liberazione. Affinche’ questa tragedia umana non si ripeta piu’, vi promettiamo di impiegare tutti i nostri sforzi per questo partendo dai principi umanitari del nostro movimento”.

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