Volontariato
Pensioni: entro il 2050 servirebbero 120milioni di immigrati
L' Italia, per mantenere l' odierno rapporto tra lavoratori e pensionati, dovrebbe attrarre entro il 2050 circa 120 milioni di immigrati
di Redazione
L’ Italia, per mantenere l’ odierno rapporto tra lavoratori e pensionati, dovrebbe attrarre entro il 2050 circa 120 milioni di immigrati. E’ quanto emerso tra gli ”spunti” presentati oggi al convegno del British Council promosso da Giuliano Amato e Chris Patten alla Certosa di Pontignano e dedicato all’ ”Eta’ dell’ Europa”. Nell’ Unione Europea, prima dell’ allargamento ad est, la crescita della popolazione e’ stata determinata per il 70% dall’ immigrazione e, senza immigrati – e’ stato sottolineato – la popolazione di Germania, Italia, Grecia e Svezia sarebbe diminuita. Nei Paesi dell’ Europa prima dell’ allargamento ad est nel 2001 vivevano circa 20 milioni di immigrati, il 5,4% della popolazione totale; il 3,6% cittadini di Stati non appartenenti all’ Unione e l’ 1,6 di altri Paesi dell’ Unione. Quanto ai flussi migratori dai dieci nuovi Stati dell’ Unione si stima saranno modesti: si prevede interesseranno non piu’ di 300 mila persone all’ anno che si concentreranno prevalentemente in pochi Paesi, in maggioranza in Germania e in Austria. I dati presentati a Pontignano abbattono anche un altro pregiudizio, quello dell’ associazione degli immigrati ai lavori piu’ umili: negli Stati Uniti nel 2001 il 35% dei dottorati in scienze ed ingegneria era costituito da studenti stranieri. Tuttavia, l’ immigrazione non e’ la soluzione per far fronte al declino demografico del Vecchio Continente: si e’ calcolato, per esempio, che per contrastare il calo demografico della Germania sarebbe necessario raddoppiare l’ attuale flusso migratorio.
Cosa fa VITA?
Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è grazie a chi decide di sostenerci.