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Iraq: da Un ponte per solidarietà a Care

'Purtroppo la tensione che c' e' in questi tempi in Iraq nei confronti degli occidentali non esclude i volontari'': e' il commento di Lello Rienzi, portavoce di 'Un ponte per...

di Redazione

”Purtroppo la tensione che c’ e’ in questi tempi in Iraq nei confronti degli occidentali non esclude i volontari”: e’ il commento di Lello Rienzi, portavoce di ‘Un ponte per…’, alla notizia del sequestro di Margaret Hassan di ‘Care International’. L’ organizzazione non governativa italiana, colpita a sua volta appena un mese e mezzo fa dal rapimento di tre suoi volontari a Baghdad, sta cercando in queste ore di mettersi in contatto con i responsabili di Care ”per esprimere la nostra solidarieta’ – afferma Rienzi – e per capire cosa possiamo fare per aiutarli in questo drammatico momento”. Purtroppo, aggiunge, ”all’ origine di questi episodi c’ e’ la tensione sempre piu’ alta, in Iraq, nei confronti degli stranieri”, una tensione che secondo Rienzi ”nasce dall’ occupazione militare del Paese e non esclude gli operatori umanitari, sebbene questi ultimi siano li’ per portare aiuto alla popolazione”.

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