Welfare

Carcere: detenuti di Regina Coeli in sciopero della fame

Circa 400 detenuti di Regina Coeli stanno effettuando lo sciopero della fame, decidendo di mandare il vitto dell'amministrazione a due case di accoglienza.

di Redazione

Circa 400 detenuti di Regina Coeli stanno effettuando lo sciopero della fame, decidendo di mandare il vitto dell’amministrazione a due case di accoglienza. Lo hanno reso noto Simona Filippi e Laura Astarita, dell’Ufficio del Garante per i Diritti dei Detenuti del Comune di Roma, che hanno incontrato oggi al Regina Coeli una rappresentanza dei detenuti. ”Circa 400 detenuti – hanno reso noto le due delegate – hanno intrapreso domenica pomeriggio lo sciopero della fame decidendo di mandare il vitto dell’amministrazione a due case di accoglienza esterne, la Casa dell’Amore Fraterno e il Sospe, Casa di Solidarieta’ e Speranza”. ”La mobilitazione viene portata avanti, – proseguono le due delegate – oltre che con lo sciopero della fame e la battitura delle sbarre, anche attraverso lo strumento giuridico delle istanze al Tribunale di Sorveglianza e alla Procura della Repubblica. La scorsa settimana sono state presentate 700 istanze: 80 condannati in via definitiva hanno inviato al Tribunale di Sorveglianza la richiesta di sospensione della pena; 20 detenuti hanno fatto richiesta di grazia; quelli, invece, ancora giudicabili hanno inviato 600 istanze di scarcerazione con revoca o sostituzione della misura cautelare. Per ogni istanza rigettata, i detenuti hanno gia’ iniziato a presentare reclamo presso il Tribunale della Liberta’. Oggi, inoltre, i 700 detenuti che aderiscono alla mobilitazione, hanno presentato istanza di colloquio; 100 hanno richiesto la visita del Magistrato di Sorveglianza e i 600 detenuti giudicabili hanno fatto istanza di presentazione spontanea alla Procura della Repubblica”. ”Si aspettano in questo modo – concludono le due delegate – che venga alla luce il collasso dell’amministrazione della giustizia e degli uffici ad essa preposti, la mancata applicazione delle leggi vigenti e, quindi, l’uso eccessivo ed indiscriminato della custodia cautelare e la mancata applicazione delle misure alternative. Tutto cio’ grava sul crescente sovraffollamento degli istituti di pena, determinando una violazione quotidiana dei diritti delle persone recluse”.

Si può usare la Carta docente per abbonarsi a VITA?

Certo che sì! Basta emettere un buono sulla piattaforma del ministero del valore dell’abbonamento che si intende acquistare (1 anno carta + digital a 80€ o 1 anno digital a 60€) e inviarci il codice del buono a abbonamenti@vita.it