Welfare
Carcere, ecco l’identikit del malato di hiv
Secondo un'indagine dell'Istituto Superiore di Sanita' ha 30 anni, è italiano e in un caso su due tossicodipendente
di Redazione
Italiano, 30 anni, in un caso su due tossicodipendente. E’ l’identikit del malato di Hiv,
epatite B o epatite C recluso nelle carceri italiane, secondo un’indagine condotta dall’Istituto Superiore di Sanita’ in otto istituti penitenziari.
”I detenuti sono più a rischio di contrarre un’infezione da Hiv, epatite B o C rispetto alla popolazione generale, perche’ la tossicodipendenza e’ il principale fattore di rischio per questo tipo di infezioni”, commenta Gianni Rezza, direttore del Centro Operativo Aids dell’Iss e responsabile dell’indagine. ”I detenuti inoltre vedono aggravarsi il proprio stato di salute a causa della concomitanza di carcere e malattia”. All’indagine hanno partecipato all’indagine 973 soggetti (sui 5.500 reclusi negli otto istituti analizzati), per la maggior parte nel Sud e in Sardegna, con una minore rappresentanza nel Centro e Nord Italia. I risultati mostrano che l’Hiv colpisce soprattutto i piu’ giovani, quasi tutti italiani e con esperienza di carcere almeno una volta nella vita.
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