Welfare
Australia: la lunga marcia degli aborigeni verso il Parlamento
Guidati da una stella del rugby, a piedi per 700 chilometri, per affermare i loro dirtitti. La storia raccontata da Bultrini su Repubblica
Un’ex stella del rugby in marcia da Melbourne a Camberra, zaino in spalla, e un seguito di centinaia di persone pronte ad affiancarlo nella lotta per i diritti degli aborigeni.
E’ la vicenda raccontata da Raimondo Bultrini su Repubblica (www.repubblica.it/2004/k/sezioni/esteri/popolomarcia/popolomarcia/popolomarcia.html.
Il gruppo è determinato a percorrere gli oltre 700 chilometri che separano le due città per raggiungere il palazzo del Parlamento e poi la sede del primo ministro John Howard.
Michael Long, il campione che ha lasciato la carriera agonistica nel 1990, “non è nuovo a iniziative di sensibilizzazione dell’opinione pubblica del suo Paese sui problemi della minoranza aborigena” spiega l’articolo, “emarginata nelle riserve o nei ghetti metropolitani dove 450 mila indigeni – contro i 20 milioni di “cittadini di serie A” giunti negli ultimi due secoli da oltreoceano – vivono in gran parte di sovvenzioni statali spese spesso in droghe e alcool, quando non si uccidono inalando i vapori della benzina”. “Molti sono i figli della cosiddetta “generazione rubata”, migliaia e migliaia di giovani di sangue misto che fino agli anni ’60 venivano strappati alle loro famiglie e “rieducati” alla civiltà bianca nelle missioni e parrocchie cristiane, come la stessa madre di Long.
Oggi gli aborigeni hanno un’aspettativa di vita di 20 anni inferiore a quella dei bianchi e ultimamente si sono visti privare anche dell’unico organismo politico di rappresentanza, la Commissione indigena Atsic, sostituita da un ente meramente consultivo”.
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