Mondo

Gli ospedali ci sono. Il problema è arrivarci

Ben 97 cliniche e 11 istituti saranno presto irraggiungibili dall’utenza a causa del Muro. E pensare che alla sanità va il 21,5 % delle spese.

di Redazione

«Sull?orlo di una crisi umanitaria»: è questa la conclusione cui è giunto l?anno scorso un rapporto delle Nazioni Unite per descrivere lo stato di salute degli abitanti di Gaza e della West bank. Rispetto a tre anni fa, lo segnala la Banca mondiale, è triplicato il numero di palestinesi che vive al di sotto del livello di povertà: oggi il 60% della popolazione vive con meno di due dollari al giorno. Più della metà delle famiglie consuma un solo pasto al giorno. Un recente studio congiunto delle università John Hopkins e Al Quds ha rilevato che il 20% dei bambini sotto i 5 anni è anemico, il 9,3% soffre di malnutrizione acuta e il 13,2% di malnutrizione cronica. La mortalità infantile colpisce 24 bimbi ogni mille nati vivi, mentre la probabilità di morire prima del compimento del quinto anno di età è del 28,5 per mille (come indicano i dati dell?Organizzazione mondiale della sanità riferiti al 2003). Non stupisce che siano i giovani i più colpiti dalle carenze sanitarie. In Palestina, infatti, il 46% della popolazione ha meno di 15 anni, mentre gli over 65 sono il 3,1%. Fra gli adulti le cause di morte più frequenti sono gli accidenti cardiovascolari, le coronaropatie, il diabete, l?ipertensione e il cancro. Fra i bambini invece le polmoniti e altre malattie respiratorie, malgrado la spesa sanitaria pro capite sia di 138 dollari.
La disponibilità di servizi di base (Primary health care, Phc) è discreta e comunque migliore rispetto alla maggior parte dei Paesi della regione. Tanto che il 49% delle famiglie ritiene ?buoni? i servizi disponibili, anche se il problema più avvertito (37%) è la mancanza di medicinali richiesti. Dopo i salari, proprio la spesa farmaceutica costituisce il capitolo più oneroso per le casse dello Stato impiegando il 21,5% delle risorse. D?altra parte il 18% della spesa sanitaria globale è assorbita dai trattamenti sanitari all?estero.
La costruzione del Muro, però rischia di decapitare il sistema: 97 cliniche mediche e 11 ospedali saranno presto irraggiungibili dalla loro utenza. L?ospedale di Qalqilya, per lo più utilizzato da rifugiati, ha già sofferto un crollo delle visite del 40% in quanto ai pazienti non è permesso entrare nella città. Fino ad ora sono stati documentati 87 casi in cui il mancato accesso al trattamento medico ha causato la morte del paziente, compresi casi di bambini nati mentre le madri erano bloccate al check point. Questo malgrado in teoria l?accesso alle cure mediche potrebbe essere garantito al 100% della popolazione .

Stefano Arduini
(ha collaborato Gianluca Bruttomesso)

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