Volontariato
Sert, basta con la guerra al privato
Intervista ad Alfio Lucchini, Federserd.
di Redazione

Psichiatra, fondatore e segretario nazionale della Federserd -Federazione dei servizi pubblici per le dipendenze, Alfio Lucchini dirige il dipartimento dipendenze dell?Asl Milano 2. È stato nominato membro della consulta degli esperti che si insedierà presso il Dipartimento nazionale antidroga.
Vita: Di fronte al dilagare della cocaina, i Sert paiono impotenti.
Alfio Lucchini: Ormai i cocainomani hanno raggiunto il 10% dell?utenza. Un dato clamoroso, ma ancora non soddisfacente. È difficile che chi abusa di cocaina si presenti a un Sert. Rispetto all?eroina i disturbi non si evidenziano con lo stesso clamore.
Vita: E il metadone a loro non serve a nulla. Avete le mani legate?
Lucchini: Certo, non ci sono farmaci sostitutivi, ma non possiamo rimanere con le mani in mano. Innanzitutto si possono somministrare antidepressivi e farmaci stabilizzatori dell?umore. Oltre che pensare a percorsi di supporto psicologico ad hoc. A patto di avere i fondi necessari. Occorre una specializzazione anche psichiatrica dell?intervento. E momenti di residenzialità.
Vita: Dove? La mancanza di spazi non è da sempre una ferita aperta?
Lucchini: Qui entrano in gioco le comunità. Proprio l?emergenza cocaina può essere la spinta perché l?integrazione fra pubblico e privato diventi reale. Non ci sono alternative. Almeno di non voler sprecare un sacco di soldi. Che, peraltro, non ci sono.
Vita: Integrazione pubblico-privato: che significa in concreto?
Lucchini: Che non si devono creare concorrenzialità inutili. È cruciale lo sviluppo all?interno delle Asl dei dipartimenti delle dipendenze, che comunque dovrebbero essere diretti da dirigenti pubblici. Noi forniremmo le professionalità, il privato sociale gli spazi.
Vita: Da anni però le comunità terapeutiche stanno vivendo una crisi non solo economica, ma anche d?utenza.
Lucchini: Il tradizionale percorso comunitario non è in grado di coinvolgere ragazzi non più ai margini della società. Le comunità si devono rinnovare e specializzare.
Vita: La proposta di legge Fini può costituire una barriera contro il dilagare della cocaina?
Lucchini: No. Non credo che possa incidere sulla geografia dei consumi.
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