Mondo

Darfur: Contini, “Aiuti per dieci milioni di euro”

Il progetto principale e' quello di Garsila, con la Ong Intersos

di Benedetta Verrini

Quattro progetti, tra i quali, per la prima volta, la diretta gestione di un campo con 25 mila sfollati alle porte della citta’ di Darsila, visitato nei giorni scorsi dal sottosegretario agli Esteri Margherita Boniver, costituiscono il nucleo principale dell’impegno della Cooperazione italiana nel Darfur, per un totale di dieci milioni di euro.

A fare il punto su queste iniziative, in occasione della visita del sottosegretari, e’ stata Barbara Contini, incaricata dal Ministero degli Esteri di coordinare i progetti e che attualmente e’ l’ unico inviato di un governo europeo presente stabilmente nel territorio, a Nyala dove ha insediato il suo quartier generale.

Il progetto principale e’ proprio quello di Garsila, dove, con la Ong Intersos, si lavora, oltre che alla gestione del campo, con iniziative che vanno dalla assistenza alle donne che hanno subito violenze ai primi rudimenti di formazione scolastica e alla sanita’, alla realizzazione di una rete di distribuzione dell’ acqua. Non solo per i 25 mila ospiti del campo ma anche per i ventimila che abitavano la citta’ anche prima del loro arrivo. L’ ottica e’ quella di realizzare opere permanenti di cui la popolazione locale possa beneficiare anche dopo l’ auspicato rientro degli sfollati nelle loro terre e di evitare sperequazioni, a vantaggio dei profughi, possibile causa di nuove tensioni. L’intervento della Cooperazione non si limita al sud Darfur: un altro progetto impegnativo e’ quello di Kulbus, nel nord-ovest dove un’ altra Ong italiana, Cosvi curera’ la riabilitazione di un ospedale che potra’ garantire assistenza sanitaria a 105 mila profughi, anche attraverso la realizzazione di una rete di presidii locali, oltre che alla popolazione locale. sara’ la punta piu’ avanzata della cooperazione italiana, a poche decine di chilometri dal Ciad sul quale grava la presenza di oltre 300 mila profughi del Darfur. A Kass, inoltre un altro acquedotto donato a suo tempo dal re di Giordania e ormai fatiscente sara’ riattivato dal Cesvi. Dara’ acqua a 40 mila persone, per la meta’ sfollati. Il quarto progetto, affidato al Copi prevede al Nord una serie di iniziative, in collaborazione con l’ Unicef, per la protezione dei bambini.
A circa un milione di euro ammonta inoltre il valore dei periodici voli umanitari con generi di prima necessita’ destinati ai campi profughi. Il costo complessivo di questi progetti realizzati sul piano bilaterale e’ di tre milioni di euro. Gli altri sette milioni saranno investiti nella partecipazione a progetti di organismi multilaterali. Ad altri 8,6 milioni di euro ammonta, infine il valore complessivo degli interventi italiane nel sud del Sudan, due nel settore bilaterale, piu’ di quattro sul canale multilaterale, due e mezzo, il resto come aiuti di emergenza.

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