Cultura
Maremoto: Unicef, bambini un terzo delle vittime
Circa un terzo delle vittime e dei senza tetto sono bambini. Lo afferma l'Unicef che attraverso gli uffici dell'organizzazione nei paesi nell'area intorno all'Oceano Indiano
di Redazione
Circa un terzo delle vittime e dei senza tetto sono bambini. Lo afferma l’Unicef che attraverso gli uffici dell’organizzazione nei paesi nell’area intorno all’Oceano Indiano, sta valutando i danni provocati dal terremoto. ”Possono essere centinaia di migliaia i bambini in grave pericolo nelle comunita’ costiere di sei paesi – ha detto Carol Bellamy, direttore genrerale dell’Unicef. Stiamo collaborando coi governi nell’accertamento dei danni e siamo pronti a rispondere a qualunque richiesta di aiuto”. Gli uffici UNICEF in Indonesia, Malaysia, Thailandia, Maldive, India e Sri Lanka stanno lavorando con le autorita’ nazionali e locali delle aree colpite e con le altre agenzie ONU per aiuti immediati. In aggiunta ai primi soccorsi mobilitati dagli uffici sul campo, il magazzino centrale UNICEF di Copenhagen ha gia’ messo in stand-by altre scorte di generi di pronto intervento e ha predisposto mezzi aerei di trasporto, pronti a partire non appena saranno definite le necessita’ piu’ urgenti. Il Comitato Italiano per l’Unicef lancia un appello perche’, al di la’ della evidente preoccupazione per i nostri connazionali in vacanza, si mobilitino immediatamente aiuti per i bambini e le famiglie povere dei paesi colpiti, vittime di questa catastrofe naturale.
Per contribuire ai soccorsi l’Unicef ha reso noto alcuni riferimenti per la raccolta di fondi: cc postale 745.000; cc bancario 000000505010, Banca popolare etica, CIN M, ABI 05018, CAB 12100, causale ”emergenza maremoto”. Per donazioni con carta di credito, numero verde 800.745.000 o sito web unicef.it
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.