Formazione

Maremoto: ong italiane rispondono a Unicef

"Non sono certo le ong a improvvisare" dice il presidente dell'Asociazione ong italiane, Marelli

di Redazione

”Mi associo al messaggio dell’ Unicef, e cioe’ che non si puo’ improvvisare ne’ improvvisarsi in situazioni di emergenza come quelle del maremoto nel sud-est asiatico. Ma inviterei l’Unicef a fare nomi e cognomi per non infangare il lavoro di ong che operano seriamente”. Cosi’ il presidente dell’associazione delle ong italiane, Sergio Marelli, ha commentato la denuncia dell’agenzia dell’Onu per l’infanzia, comitato italiano, sul rischio di improvvisazione di alcune ong che mai prima dello tsunami si erano occupate di quella zona. Marelli si e’ detto anche d’accordo sulla necessita’ di coordinamento, ”l’abbiamo sollecitato fin dalle prime ore. Benvenuto quindi questo invito. Deve pero’ trattarsi, e sono convinto che l’Unicef voleva dare un messaggio in tal senso, di un reale coordinamento e non di un accentramento o di un’ imposizione unilaterali delle decisioni sulle ong. Non va comunque neanche demonizzata – ha continuato Marelli – la possibilita’ che in un’emergenza ci siano professionalita’ aggiuntive, nella garanzia ovviamente della qualita’ dell’intervento”. Marelli ha anche ricordato che questo modo di procedere (arrivare sul luogo anche senza averci lavorato in precedenza) e’ gia’ accaduto nel caso del Ruanda: ”non si tratta comunque del caso delle ong che aderiscono alla nostra associazione abituate a lavorare in partnership con le organizzazioni locali”.

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