Famiglia
Davos: domani al via i lavori del World Economic Forum
Sul tavolo le proposte di Chirac e di Brown
di Redazione
I fondi per aiutare i Paesi poveri possono essere raccolti con l’ introduzione di una tassa sui gas serra, che provocano il buco nell’ ozono, ma anche con un prelievo sulle transazioni finanziarie, i biglietti aerei e navali, gli acquisti con le carte di credito. E’ questa la ricetta che il presidente francese Jacques Chirac proporra’ non ai no-global del Forum di Porto Alegre, ma ai grandi della terra riuniti in una Davos innevata, che da domani ospita i lavori del World Economic Forum. Il balzello con finalita’ sociali, una sorta di neo-Tobin tax, studiata dagli esperti francesi, consentirebbe di raccogliere 50 miliardi di dollari da destinare ai Paesi in difficolta’. E il fatto che venga proposta a Davos e’ anche un po’ il simbolo di come il Forum dei potenti sia cambiato anno dopo anno. La tradizionale manifestazione di protesta contro il meeting attraversera’ le stradine della cittadina sabato prossimo. Ma la poverta’, apparsa in tutta la sua crudezza negli effetti che lo tsunami ha avuto nel Sud-Est asiatico, sara’ uno dei temi importanti del Forum che richiama capi di Stato, top manager ed economisti nella rinomata stazione sciistica del cantone dei Grigioni. I partecipanti saranno quest’ anno 2.250, con 20 capi di governo e 70 ministri. Anche l’ Italia torna a rendere visibile la sua partecipazione al Forum. Lo sparuto drappello di banchieri e manager, una decina in tutto, sara’ guidato quest’ anno dal ministro dell’ Economia Domenico Siniscalco che prendera’ parte a due delle sessioni di dibattito previste dal Forum. Parlera’ di Europa e occupazione (in pratica dell’ Agenda di Lisbona) sabato insieme al presidente della commissione europea, Jose’ Manuel Barroso, con il ministro degli Esteri francese Herve’ Gaymard, e con il presidente della Bers, Jean Lemierre. Anche Siniscalco affrontera’ il tema della poverta’, in un dibattito che vedra’ la partecipazione anche di Bill Gates, del presidente brasiliano Lula De Silva e del cancelliere dello scacchiere Gordon Brown. E’ proprio del ministro dell’ economia britannico la proposta di un Piano Marshall in favore dell’ Africa, per raccogliere 76 miliardi di euro di interventi e cancellarne 80 di debiti contratti dai Paesi poveri. L’ idea potrebbe essere rilanciata dal premier inglese Tony Blair che aprira’ i lavori di Davos proprio con un intervento sui cambiamenti climatici e sull’ Africa, anticipando cosi’ l’ agenda che sara’ avviata con il prossimo G8 di Londra. Blair dara’ l’ avvio al dibattito che, subito dopo, sara’ raccolto da Chirac. La proposta di una tassa contro speculazione e inquinamento, per aiutare i Paesi con maggiori difficolta’, trova i consensi di alcune nazioni, dal Brasile alla Spagna, ma anche la ferma opposizione degli Stati Uniti che quest’anno, complice la coincidenza del giuramento del presidente Usa, saranno presenti a ranghi ridotti.