Housing
La cooperazione lancia un “piano casa” da 20mila alloggi a canone sostenibile
Un piano casa che risponda all'emergenza abitativa che colpisce ampie fasce di popolazione, soprattutto nelle grandi aree urbane, in piena coerenza con i modelli e le linee guida recentemente definiti dall’Unione europea. È la proposta di Legacoop abitanti, che ruota attorno al partenariato pubblico-privato e alla creazione di una piattaforma in veste di aggregatore e gestore di risorse. Gamberini, presidente di Legacoop nazionale: «Le istituzioni colgano le opportunità contenute nella proposta della Commissione europea»
di Alessio Nisi

La realizzazione di 20mila abitazioni in dieci anni. Un intervento di 4,9 miliardi di euro, da destinare all’affitto o all’assegnazione in godimento a canoni sostenibili, con un modello che preveda il partenariato pubblico-privato, l’attivazione di strumenti finanziari specifici e di azioni sostenuti da risorse pubbliche e private, nazionali ed europee, attraverso la creazione di una piattaforma in veste di aggregatore e gestore di queste risorse.
Con il ruolo fondamentale della Banca europea degli investimenti – Bei, cui la Commissione Ue ha affidato il mandato di sviluppare una piattaforma finanziaria pan-europea.
È la proposta di Legacoop abitanti, elaborata in collaborazione con Area proxima. Un piano per contribuire a rispondere alla tensione abitativa che colpisce ampie fasce di popolazione, soprattutto nelle grandi aree urbane, in piena coerenza con i modelli e le linee guida recentemente definiti dall’Unione Europea.
La fatica di una casa a prezzi accessibili
«Vorremmo dare il nostro contributo e mettere a disposizione la nostra esperienza cooperativa nel settore abitativo sia al Governo nazionale sia alle regioni ed ai comuni italiani», sottolinea Simone Gamberini, presidente Legacoop, «partecipando come stakeholder alla costruzione di un Piano nazionale casa rivolto non solo alle fasce sociali più fragili tipiche dell’edilizia sociale, ma, soprattutto, a fasce di popolazione che fanno fatica a trovare una casa a prezzi accessibili specie nelle aree metropolitane ed urbane di maggiore dinamismo socio-economico.
È urgente arrivare in questo Paese alla definizione di un piano casa. Noi come cooperazione abbiamo idee importanti e vorremmo concretamente avviare un percorso che ci porti a realizzare 20mila alloggi a prezzi di affitto sostenibili
Simone Gamberini – presidente Legacoop nazionale
Raccogliere le opportunità dell’Europa
Per Gamberini l’auspicio è «che le istituzioni nazionali e territoriali promuovano tavoli di concertazione per elaborare le proposte da inserire nella Revisione dei Piani nazionali e regionali della Coesione 2021-27, cogliendo al massimo le opportunità contenute nella proposta della Commissione Europea».
Una proposta coerente con l’Europa
La dimensione della crisi abitativa e le opportunità offerte dall’Europa, aggiunge Rossana Zaccaria, presidente di Legacoop abitanti, «consegnano una responsabilità a tutti i livelli istituzionali e agli operatori. La proposta di Legacoop abitanti è coerente con gli orientamenti strategici appena ridefiniti dalla Commissione europea».

Una piattaforma per aggregare e gestire le risorse
I punti salienti della proposta di Legacoop abitanti sono: l’attivazione di un Partenariato pubblico-privato basato su un modello finanziario specifico, una piattaforma che prevede l’attivazione di strumenti e azioni sostenuti da risorse pubbliche e private con cofinanziamento da parte di Bei e Banca centrale europea.
In particolare, la piattaforma si propone come un aggregatore e gestore delle risorse pubbliche e private, che vengono trasferite alle regioni per finanziare Programmi di costruzione di alloggi a canone sostenibile.
L’entità e l’utilizzo dei contributi pubblici sono quindi concepiti all’interno delle disposizioni coerenti e compatibili con le norme europee che regolano gli aiuti di Stato definendo l’alloggio sociale come Servizio di interesse generale.
L’alloggio a prezzi accessibili tra le nuove sei priorità delle Politiche di Coesione
La stessa, precisa Zaccaria, «ha introdotto l’alloggio a prezzi accessibili tra le nuove sei priorità delle Politiche di Coesione e ha proposto dei modelli per distribuire sovvenzioni in combinazione con prodotti finanziari con l’intento di mobilitare e incentivare ulteriori investimenti pubblici e privati».
Dalla cooperazione una proposta concreta
La cooperazione «ancora una volta si rende potenziale strumento utile delle politiche, dialogando con l’Europa con una proposta concreta: la possibilità di trasformare le risorse in alloggi in tempi rapidi, vista la capacità operativa mostrata nel corso degli anni dal sistema delle cooperative di abitanti. La garanzia dell’effettiva sostenibilità economica delle condizioni di accesso agli alloggi in base al sistema di regolamentazione del Servizio di interesse economico cenerale – Sieg e alla possibilità di essere realizzatori e gestori senza alcuna necessità di intermediazione».
Che succede in Europa
Il tema della necessità di garantire ad un numero crescente di persone l’accesso all’edilizia abitativa a prezzi abbordabili (considerandone anche gli effetti sulla competitività complessiva dell’economia, la stabilità finanziaria, la mobilità per un corretto funzionamento del mercato del lavoro, la coesione territoriale) è tornato al centro dell’attenzione delle istituzioni europee, come testimonia l’obiettivo della nuova Commissione di sviluppare un Piano Europeo per l’edilizia abitativa a prezzi accessibili.
Un commissario per l’housing
Per la prima volta nella storia della Ue, è stato nominato un Commissario per l’housing. Il Parlamento europeo ha istituito una Commissione speciale sulla crisi abitativa, presieduta da Irene Tinagli, che dovrà supportare e indirizzare le azioni del Commissario e gli interventi che saranno messi in campo.
Il ruolo della Bei
Inoltre, la Commissione ha dato mandato alla Banca europea degli investimenti (che così assume un ruolo fondamentale nella definizione degli strumenti finanziari necessari a supportare le azioni e le politiche degli stati membri) di sviluppare una Piattaforma finanziaria Paneuropea, con un piano da 10 miliardi in due anni per la produzione di 1,5 milioni di alloggi.
Due recenti novità vanno nella direzione di aprire opportunità. La prima è la comunicazione con la quale la Commissione europea, il 1° aprile, ha reso noto la revisione di metà mandato della politica di coesione, per cui gli Stati membri potranno riprogrammare parte delle risorse 2021-2027 per nuovi investimenti, tra cui la Commissione propone di raddoppiare l’importo dei finanziamenti destinati agli alloggi a prezzi accessibili, prevedendo che beneficino di un prefinanziamento del 30% nel 2026 e di un tasso di cofinanziamento UE aumentato al 100%.
Per rendere concreta questa opportunità, riprogrammando le risorse entro il 2025 in modo da utilizzarle già nel 2026, viene previsto di velocizzare l’adozione delle relative modifiche legislative da parte del Parlamento e del Consiglio, probabilmente entro luglio. Entro due mesi dall’entrata in vigore gli Stati membri e le Regioni saranno invitati a presentare le relative modifiche ai programmi
L’aggiornamento degli strumenti finanziari
La seconda novità riguarda l’elaborazione, da parte della Commissione, di un documento di lavoro sugli strumenti finanziari per l’edilizia abitativa che delinea un’ampia gamma di possibilità, con l’obiettivo di utilizzare i Fondi di coesione come elemento di risorsa a fondo perduto (grant) in maniera combinata con Strumenti finanziari della Bei per mobilitare risorse private.
In apertura foto di Vladimir Kudinov per Unsplash. Nel testo foto e video di Alessio Nisi
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