Giornata internazionale dei bambini scomparsi
In sei mesi sono spariti più di 8mila minori
I casi di bambini scomparsi nel primo semestre dell’anno scorso sono stati 8.143, il 69,6% delle denunce di scomparsa. A dirlo è il dossier di Telefono Azzurro “Bambini invisibili”. Il presidente Ernesto Caffo: «Il fenomeno ha assunto proporzioni allarmanti. La capacità di ascolto e di intervento consente di mettere in campo strumenti di prevenzione, di contrasto e di aiuto sempre più efficaci»

Nei primi sei mesi del 2024 sono state registrate in Italia 11.694 denunce di scomparsa, con una media giornaliera di 64 casi. La maggioranza riguarda persone di età inferiore ai 18 anni, che rappresentano il 69,6% dei casi: 8.143. Sono alcuni dei dati contenuti nel dossier realizzato da Telefono Azzurro, in occasione della Giornata internazionale dei bambini scomparsi, presentato nel convegno “I bambini invisibili”, organizzato presso la Sala del Refettorio della Camera dei Deputati.
Il 57% dei minori sono stranieri
Sotto il profilo della cittadinanza il 57% delle segnalazioni ha riguardato cittadini stranieri, mentre il 43% ha coinvolto cittadini italiani. Tra i minori stranieri scomparsi (5.773 casi), il fenomeno riguarda in modo preponderante i maschi (88%). I ritrovamenti risultano più frequenti tra le femmine (58,1%) e la fascia d’età più colpita è quella tra i 16 e i 17 anni, che rappresenta oltre il 70% dei casi.
Strumenti di prevenzione, di contrasto e di aiuto sempre più efficaci
«Il fenomeno dei bambini scomparsi ha assunto proporzioni allarmanti, come dimostrano i dati internazionali e quelli relativi all’Italia che raccogliamo in questo dossier, frutto di un presidio costante di Telefono Azzurro rispetto a questo tema, attraverso la helpline del 116.000, attiva 24 ore su 24, sette giorni su sette, e connessa con il network europeo di Missing Children Europe», ha detto Ernesto Caffo, presidente di Telefono Azzurro.

Vittime di sfruttamento, tratta o abusi
«La capacità di ascolto e di intervento consente di mettere in campo strumenti di prevenzione, di contrasto e di aiuto sempre più efficaci. Molti bambini fuggono da guerre, povertà e catastrofi naturali e, se non accompagnati, rischiano di finire vittime dello sfruttamento e della tratta o di subire abusi durante il viaggio.
Ma sono sempre più numerosi – in Italia – anche i casi di scomparsa e di fuga da casa per situazioni familiari complesse o per condizionamenti sociali che agiscono in maniera sempre più negativa», ha continuato Caffo, «complice anche la spinta che strumenti e canali digitali invasivi danno influendo in maniera drammatica sulle personalità psicologicamente sempre più fragili di bambini e adolescenti».
Uno sguardo locale e globale
Il presidente di Telefono Azzurro ha continuato affermando: «È evidente l’urgenza di affrontare la crisi delle scomparse di minori con uno sguardo locale e globale. Sono necessarie strategie internazionali coordinate, per agire immediatamente nella presa in carico di situazioni ove la tempestività di intervento costituisce un fattore determinante. Per questo, è necessaria una competenza approfondita del fenomeno, è necessario un “alfabeto comune” che lo legga in maniera corretta e condivisa. Serve un’alleanza tra i soggetti chiamati a farsi carico del problema: governi, forze di polizia, reti sociali territoriali, non profit».
Percorsi di accompagnamento e reinserimento
«È necessario», ha proseguito Caffo, «che vi sia in tutta l’area Schengen una rete di intervento immediato, attraverso lo scambio tra reti di associazioni europee, che possa allertare subito sul bisogno di ritrovamento, condividendo informazioni sul minore, sulla sua origine». Il presidente ha precisato che «l’intervento non deve fermarsi alla denuncia di scomparsa, è fondamentale attivare anche percorsi di accompagnamento e di reinserimento familiare e sociale per quei bambini e adolescenti che, in maniera volontaria o per costrizione di adulti, vivono questa drammatica esperienza».
Serve un’alleanza tra i soggetti chiamati a farsi carico del problema: governi, forze di polizia, reti sociali territoriali, non profit
Ernesto Caffo
Già più di 5mila i minori scomparsi nel 2025
«Sono 5.103 i bambini scomparsi in questi primi mesi del 2025: 1.196 italiani e 3.107 stranieri», ha affermato Wanda Ferro, sottosegretario di Stato al ministero dell’Interno (su delega della Presidente del Consiglio). «I minori stranieri non accompagnati, che si trovano in Italia privi di assistenza e di rappresentanza legale, sono particolarmente esposti alla violenza e alla criminalità organizzata: nel 2024 sono stati 8.170, da inizio 2025 (fino al 22 maggio) sono stati 3.738. Tutti dobbiamo dare il nostro contributo non abbassando lo sguardo».
4.700 minori non ritrovati dal 1974
In Italia «sono 4.700 i minori scomparsi, che non si sono ritrovati, dal 1974: da oltre 50 anni, ogni settimana due minorenni si perdono per sempre», ha detto Saverio Ordine, commissario straordinario del Governo per le persone scomparse. «Ogni anno, il 20-30% dei minori non viene ritrovato». «Il mondo del volontariato che caratterizza la nostra società è la forza vera per la gestione del fenomeno dei minori scomparsi», ha affermato Riccardo Sessa, presidente Società italiana per l’organizzazione internazionale – Sioi.
L’intervento non deve fermarsi alla denuncia di scomparsa, è fondamentale attivare anche percorsi di accompagnamento e di reinserimento familiare e sociale per quei bambini e adolescenti che, in maniera volontaria o per costrizione di adulti, vivono questa drammatica esperienza
Ernesto Caffo
«Anche i giovani con dipendenze e problematiche psichiatriche, con le loro famiglie, sono abbandonati. E non parlano, quindi è anche difficile fare sistema. In occasione dei conflitti internazionali, meritano attenzione i bambini deportati», ha sottolineato Sessa. «Dal momento in cui le truppe russe sono entrate in Ucraina, almeno 20mila bambini ucraini hanno subito il fenomeno della russificazione: sono stati presi con la forza dalle loro famiglie, muniti di nuove identità e hanno seguito dei corsi di “patriottismo”. Senza le organizzazioni di volontariato non si verrebbe neanche a conoscenza di questi fenomeni».
I dati del servizio 116.000 di Telefono Azzurro
Nel 2024 il numero di emergenza ha gestito 77 casi, con una media di sei al mese. Tra le principali motivazioni raccolte dalle segnalazioni vi sono fuga da casa (36,5%), ritrovamento (25%), fuga dalla propria comunità/istituto (12,5%), scomparsa non specificata (12,5%), fuga dal centro di accoglienza (7,3%), sottrazione internazionale (3,1%) e nazionale (2,1%). Nel 48,7% dei casi i minori gestiti sono di genere femminile, mentre nel 51,25% si tratta di casi di genere maschile.

Prendendo in considerazione l’età si tratta principalmente di bambini tra zero e 10 anni (12,9% dei casi), mentre quelli che coinvolgono la preadolescenza (età compresa tra gli 11 e i 14 anni) sono il 16,7%. La percentuale più ampia – 70,4% riguarda gli adolescenti tra i 15 e i 18 anni. Analizzando la provenienza il 56,9% delle segnalazioni riguarda cittadini italiani, mentre il 41,67% è di nazionalità straniera. Classificando i casi gestiti in base alla provenienza geografica emerge come le richieste d’aiuto siano pervenute prevalentemente dal Lazio con 23 casi segnalati, seguiti da Veneto 11 casi, Piemonte 10 casi e Lombardia otto casi.
Foto di apertura di Lyndon Antcliff su Unsplash e, nell’articolo, foto dell’ufficio stampa di Telefono Azzurro
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