Cultura
Terri Schiavo: Cardinal Martino, un omicidio
Così il Cardinale Renato Raffaele Martino ai microfoni della Radio Vaticana
di Redazione
L’angosciosa, straziante agonia di Terry Schiavo, al di là delle possibili strumentalizzazioni politiche, impone un sussulto di umanità che impedisca l’ormai imminente consumarsi della tragedia.
La prolungata interruzione degli alimenti, nel suo stato impropriamente definito “vegetativo”, giacché la donna è sì incapace di comunicare, ma probabilmente – come sostengono alcuni massimi esperti del settore – soffre della sua condizione, va configurandosi come una ingiusta condanna a morte di un’innocente, in una delle forme più disumane e crudeli, quale quella per fame e per sete.
E poiché di condanna si tratta, con tanto di tribunali implicati, non è fuori luogo ricordare che l’antica saggezza insegnava: In dubio pro reo. A maggior ragione, il buon senso prima che il buon cuore e, in ogni caso, il doveroso ineludibile rispetto della persona umana, dovrebbero imporre: In dubio pro vita ed evitare quello che in pratica e senza eufemismi rappresenterebbe un omicidio, cui è impossibile assistere inerti senza diventarne complici.
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