Cultura

Da Hummes a Maradiaga, dilaga il toto-nomine

Il cardinale di San Paolo è dato 7 a 1, l’arcivescovo di Tegucigalpa è considerato ancora più papabile (di Luiz Antonio Magalhaes).

di Redazione

San Paolo del Brasile
Sotto la fortissima onda emotiva per la morte di Giovanni Paolo II, in America latina ha cominciato a prendere corpo il desiderio che il prossimo Papa sia un cardinale della regione. Il presidente del Brasile, Luiz Inácio Lula da Silva è stato il primo leader laico a esternare la sua ?torcida? affinché sia un conterraneo a succedere a Papa Wojtyla e, secondo fonti vicine a Planalto, Dom Cláudio Hummes, cardinale di São Paulo è la scommessa del presidente affinché il più grande Paese cattolico del Pianeta assuma il comando della Chiesa di Roma.
Nella Chiesa brasiliana, comunque, sono in pochi a fare ufficialmente nomi per la successione di Giovanni Paolo II. Padre José Oscar Beozzo, teologo formatosi all?università Gregoriana di Roma e docente in sociologia e comunicazione presso l?università Cattolica di Lovanio, in Belgio, ha evitato di fare la lista dei nomi dei papabili, ma ha difeso strenuamente l?idea che un latinoamericano possa prendere il posto occupato sino al 2 aprile scorso dal polacco Wojtyla. Per Beozzo, in particolare, la rappresentanza politica dell?America latina a Roma non è proporzionale al numero dei fedeli. «Appena il 18% del conclave che eleggerà il prossimo Papa proviene dall?America latina», reclama il religioso legato all?ala progressista della Chiesa brasiliana e simpatizzante della celebre teologia della Liberazione.
Di fatto, appena 21 cardinali sono latinoamericani, ma questo numero rappresenta comunque la seconda forza elettorale in termini continentali, preceduta solamente dall?Europa. Altro argomento utilizzato da chi simpatizza con l?idea di un Papa latinoamericano è il fatto che la religione cattolica sta perdendo fedeli nel continente, parallelamente all?espansione vertiginosa delle chiese pentecostali. Beozzo ritiene che, nel caso specifico del Brasile, la crescita degli evangelici sia comunque inferiore a quelli che dicono di non appartenere a nessuna religione, cioè agli atei.
«Costoro sono già il 15% nello Stato di Rio de Janeiro e il 7%, complessivamente, in Brasile», spiega il religioso, ricordando che nelle statistiche di cinque anni fa questa percentuale era inferiore al 2%? Fatte queste premesse, esiste davvero una emorragia nella base della Chiesa cattolica qui, riconosce ancora Oscar Beozzo.
La tesi che un Papa latinoamericano potrebbe aiutare nell?evangelizzazione, intanto, patisce la ?resistenza? di alcuni dei rappresentanti della chiesa progressista. L?ex deputato federale Plínio de Arruda Sampaio, una delle voci principali della ?sinistra cattolica? in Brasile, afferma di preferire un «europeo illuminato a un latinoamericano conservatore». Il Brasile avrebbe ottimi nomi per occupare il Soglio pontificio, ma nessuno di questi oggi è cardinale.
«Dom Pedro Casaldáliga sarebbe un grande nome», spiega Sampaio, che non ha nessuna simpatia per la ?candidatura? di Dom Cláudio Hummes. «Lui non ha fatto altro, negli ultimi anni, che distruggere poco alla volta il lavoro del suo predecessore, Dom Paulo Arns», continua Sampaio che, attualmente, è attivo nella campagna presidenziale del 2006 del Partido dos Trabalhadores, il partito i cui militanti provengono in gran parte dalle comunità ecclesiali di base della Chiesa cattolica brasiliana.
Nonostante le critiche, però, Sampaio concorda con Beozzo su alcuni punti: un pontefice latinoamericano potrebbe portare alla Chiesa una visione differente e nuova linfa per il papato. I terzomondisti conoscono da vicino le sofferenze delle popolazioni sottomesse a condizioni molto più dure di quelle europee, con un quotidiano dominato dalla miseria e, molto spesso, dalla fame.
Nell?attesa dell?elezione del nuovo Papa, i mass media latinoamericani alimentano la disputa in un clima assai simile a quello della Coppa del Mondo di calcio, sottolineando persino i listini delle quotazioni dei bookmakers, secondo i quali ci sono due latinos tra i cinque favoriti: Hummes, al quarto posto, dato 7 a 1, e il cardinale Óscar Rodríguez Maradiaga, arcivescovo di Tegucigalpa (Honduras), al terzo posto. Chi scommettesse su di lui un real, la valuta brasiliana, ne guadagnerebbe ?solo? quattro e mezzo.

Luiz Antonio Magalhaes

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