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Bevilacqua (5 Stelle): «La mia battaglia contro l’azzardo nel nome di un’amica che ha perso tutto»
La senatrice è tra le promotrici della battaglia contro le sponsorizzazioni delle società di scommesse sulle maglie dei calciatori. Tra le sue richieste la trasparenza dei dati. Il punto di svolta? Un'amica che si è rovinata la vita

«L’impegno per il contrasto al gioco d’azzardo nasce dalla mia esperienza personale, perché ho toccato con mano le conseguenze dell’azzardopatia» ci dice la senatrice 5 Stelle Dolores Bevilacqua, vicepresidente della Commissione permanente Politiche dell’Unione Europea e promotrice di una tavola rotonda che si terrà in Senato il prossimo 17 luglio «per portare all’attenzione dell’opinione pubblica il tema dell’azzardo e dei costi economici e sociali di cui tutti paghiamo il prezzo».
Quando nasce e perché il suo impegno attivo per il contrasto al gioco d’azzardo?
Nasce anni fa, quando ancora ero a Palermo. Era il 2017 e fui una delle organizzatrici di un evento di sensibilizzazione sul territorio: una partita di beach volley in cui invitammo i cittadini a partecipare, indossando magliette con la scritta “L’azzardo non è un gioco”. E da lì non mi sono più fermata. Per il 17 luglio sto organizzando una tavola rotonda in Senato per mantenere alta l’attenzione. Interverranno esperti come Maurizio Fiasco e lo psichiatra Antonino Tamburello e alcuni giornalisti. I cittadini devono essere informati.
E oggi una delle sue battaglie riguarda un altro tipo di magliette: quelle dei calciatori di serie A…
All’inizio di marzo 2025 è stata approvata una risoluzione presentata da Fratelli d’Italia che impegna il Governo a rivedere l’articolo 9 del decreto Dignità del 2018, aprendo formalmente alla possibilità di riattivare la pubblicità e le sponsorizzazioni da parte di operatori di scommesse sulle magliette dei calciatori e anche negli stadi e sui cartelloni. Serve un successivo decreto per modificare formalmente la normativa, ma intanto noi, insieme al resto dell’opposizione, ci stiamo mobilitando con forza. Il Decreto Dignità contiene limitazioni che andrebbero osservate. Non si tratta di proibizionismo, ma di buon senso e di salute pubblica.
Cosa risponde alla motivazione secondo la quale l’1% dei ricavi generati dalle scommesse sponsorizzate attraverso il calcio verrà destinato a infrastrutture come stadi e al calcio femminile, ma anche campagne per il gioco responsabile?
Paradossale oltre al fatto che, a fronte della dichiarazione delle società di calcio che dicono che senza la pubblicità del gambling perdono 100 milioni di euro l’anno, andrebbero piuttosto conteggiati i miliardi di euro della spesa sociale legata all’azzardo.
Insiste molto sulla sensibilizzazione della cittadinanza. In qualità di membro della Commissione parlamentare di Vigilanza Rai, come dunque giudica la polemica sulla trasmissione Affari Tuoi che indurrebbe all’azzardo?
Sicuramente il servizio pubblico deve avere particolare cautela e attenzione. Noi avremmo voluto sentire la dirigenza Rai, ma la Vigilanza al momento è bloccata. La maggioranza infatti boicotta le riunioni disertandole, quindi non abbiamo i numeri per fare le audizioni.
Quanto pesa la presenza delle lobby nella politica?
Moltissimo. Basti pensare al “decreto salva calcio” del senatore di Forza Italia Claudio Lotito per spalmare i debiti fiscali delle società di calcio. In quanto presidente della Lazio direi che si tratta di un conflitto di interessi. Sempre per tornare al tema calcio.
Un altro argomento caldo è quello della trasparenza dei dati sull’azzardo…
Questo è un tema di sicurezza pubblica. Conoscere i numeri dell’azzardo è fondamentale per affrontarne le conseguenze. La mancata pubblicazione del Libro Blu di Adm è sintomo della cortina fumogena con cui si copre l’azzardo per non dare contezza all’opinione pubblica di quanto sia grave l’emergenza. I cittadini infatti non hanno il reale percepito della grandezza del problema. Ecco perché è necessario avere i dati aggiornati! Servono anche per attivare la politica stessa che altrimenti si nasconde dalle sue responsabilità.
Ci ha detto di avere avuto esperienza diretta del dramma dell’azzardo, ci vuole raccontare come?
Anni fa un’amica assicuratrice aveva usato il denaro delle polizze dei suoi clienti per coprire i propri debiti di gioco. Si è fermata quando è stata scoperta, ma era troppo tardi. Oltre a tutti i suoi risparmi, ha perso anche la famiglia: il marito l’ha lasciata e i figli l’hanno messa alla porta. È stato per me dirimente vedere da vicino che cosa sia davvero l’azzardo. Tutto tranne che un gioco.
Nell’immagine in apertura la senatrice Dolore Bevilacqua – foto fornita dall’autrice
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