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Palermo, Bisacquino: dallo spopolamento alla rinascita demografica grazie a nuovi nidi e scuole

Tra il 2024 e il 2025, un saldo positivo di 33 nuovi nati. Un asilo nido, una scuola materna, un buono postale e tante "Coccole in Comune": questo l'investimento fatto a Bisacquino, piccolo Comune in provincia di Palermo, dal sindaco Di Giorgio e tutta la sua comunità

di Gabriella Debora Giorgione

Le curve sono impegnative perché lasciando Palermo bisogna salire ad oltre 700mt di altitudine per arrivare a Bisacquino che geograficamente resta più vicina ad Agrigento che al capoluogo di regione.
Nel 2001, Bisacquino contava 5.198 abitanti, scesi a 4.061 nel 2023, un bel morso di spopolamento dunque.

fonte: TuttaItalia.it

Salvatore, Michele e le scuole

Dal 2024, però, qualcosa comincia a cambiare. Tutto ha inizio con Salvatore, un bel bambino festeggiato come primo nato dell’anno che apre la strada ad altri 21 tra bambini e bambine che riportano la speranza al centro della piazza principale, dove la chiesa finalmente risuona le campane a battesimo.
Michele, invece, nel 2025 inaugura la stagione delle nascite che a marzo di quest’anno segnava già un saldo positivo di 11 nuovi bisacquinesi.

Ma come è stato possibile riattivare il ciclo della “voglia di restare”?
Lo abbiamo chiesto a Tommaso Di Giorgio, sindaco di Bisacquino che ci spiega che «fra le politiche che il comune ha avviato per sostenere le nascite è stata prioritaria “l’accoglienza dei bambini” ovvero dare la possibilità alle famiglie di poter contare su due luoghi per eccellenza dell’infanzia: l’asilo nido e la scuola materna».

Avete costruito due scuole, dunque

No, nel 2015 abbiamo avviato la ristrutturazione dell’ex asilo comunale adeguandolo ad asilo nido. Nel frattempo, l’anno prima la scuola materna l’abbiamo trasferita in un altro locale, anch’esso ristrutturato ed efficientato dal punto di vista energetico.

Un momento di gioco all’aperto nell’asilo nido di Bisacquino

Fondi PNRR?

No, fondi della Regione Sicilia. Il resto lo abbiamo reperito dai fondi comunale e successivamente, per i costi di gestione, anche dalle rette pagate dalle famiglie.

Quindi asili non gratuiti…

Non gratuiti, ma le rette le abbiamo fortemente calmierate, in modo da rendere le due scuole accessibili a larghissima parte delle nostre famiglie.

Quindi questo ha incentivato le famiglie, secondo lei?

Guardi, a Bisacquino siamo partiti con 24 bambini, adesso ne abbiamo 33 con un servizio di standard di ottimo livello. Anzi, avremmo bisogno di ampliare ulteriormente la struttura.

Avete altre richieste?

Certo! Oggi l’asilo, che abbiamo voluto dedicare a Giuseppe Letizia e Giuseppe Di Matteo, due bambini uccisi dalla mafia, è per il territorio un’eccellenza. Oggi stiamo ragionando su come poter fare.

L’asilo nido di Bisacquino

Ci spiega che cosa è questo “Coccole in Comune” che avete ideato?

È un piccolo segno di vicinanza e affetto verso i genitori e, soprattutto, un benvenuto ai nuovi bambini bisacquinesi per farli sentire ancor più accolti dalla comunità. Si tratta di un buono da mille euro che viene conservato alle Poste. Il buono è intestato al bambino o alla bambina che potrà riscuoterlo al compimento del 18mo anno di età.

Lo date a tutti o solo al primo nato?

Solo al primo nato. Di recente, però, abbiamo pensato ad un ulteriore segno di vicinanza da consegnare a tutti i nuovi nati. Da qui, appunto, la manifestazione “Coccole in Comune”.

La consegna del kit di “Coccole in Comune”

Un premio in denaro anche questo?

No, consegniamo alle famiglie un kit di prima necessità per i primi mesi di vita. All’interno del kit si trova anche una lettera di “benvenuto” e di auguri che l’amministrazione comunale indirizza al nuovo nato. Ma ci tengo moltissimo a dire che, oltre al kit acquistato dal Comune, i bisacquinesi hanno fatto a gara per aggiungere ulteriori doni.

foto: Comune di Bisacquino

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