Cultura
Terzo settore,non essere troppo timido
Quale rapporto tra privato sociale e settore pubblico? Sicuramente non di sudditanza. Specie dopo la +Dai -versi. Che, se ben sfruttata, potrebbe... (di Carla Giardini).
di Redazione
Il mondo del terzo settore mai come in questi mesi è chiamato a rispondere a nuove sfide per consolidare il proprio ruolo nella società. Da ultimo l?approvazione della legge sulle donazioni, più nota come +Dai -Versi. Aiccon- Associazione italiana per la promozione della cultura della cooperazione e del non profit riunirà studiosi ed esperti a Bologna, il 22 aprile, per riflettere sulle trasformazioni delle pubbliche amministrazioni e sulle prospettive del terzo settore in questo processo. Il convegno Modelli e forme organizzative del decentramento: ruolo e sviluppo del terzo settore parte dal tema della sussidiarietà. Si tratta di un?opportunità che consente agli enti locali di trovare nuove modalità di risposta ai bisogni dei cittadini e alle organizzazioni della società civile di conquistare nuovi spazi di partecipazione.
È il cosiddetto welfare societario, nel quale si creano le condizioni perché il terzo settore entri nella governance del territorio.
Due le modalità in cui si articola la sussidiarietà: gerarchica e reticolare. «Personalmente sono per il modello reticolare, ma mi rendo conto che in certe realtà non si possa realizzare. L?importante però è riconoscere questa come direzione». A parlare è Stefano Zamagni, padre della legge quadro del terzo settore, che aprirà l?incontro bolognese. L?economista, presidente della commissione scientifica di Aiccon, aggiunge: «La differenza tra i due modelli è rilevabile in relazione ai benefici concreti su cui i cittadini possono contare, in termini di efficacia e qualità dei servizi. È infatti nell?operatività concreta, nel modo in cui si favoriscono i mercati di qualità sociale, che si dà ai cittadini la capacità di scegliere, tra soggetti diversi, chi più interpreta le loro esigenze. Nei mercati di qualità sociale entra non tanto il soggetto che vince la gara d?appalto, ma quello che risponde ai bisogni, perché chi decide deve essere proprio il portatore dei bisogni».
E questo, che rappresenta il punto di arrivo delle trasformazioni dell?amministrazione pubblica, è anche allo stesso tempo il punto di inizio del lavoro che spetta al mondo del non profit e che porterà al suo interno significativi cambiamenti. Secondo Zamagni in questo processo i fattori da tener presente sono due: condivisione e complementarietà. «Condividere le informazioni tra i soggetti che operano sul territorio e unire competenze, professionalità, diventano condizioni fondamentali per progettare sviluppo e benessere». Il convegno di Bologna quindi si propone come momento di riflessione e, come sottolinea Franco Marzocchi, presidente di Aiccon, ha lo scopo di approfondire le trasformazioni della pubblica amministrazione per interrogarsi sulla presenza del terzo settore.
L?approvazione della legge +Dai -Versi, come si diceva, rappresenta un?altra importante occasione per le organizzazioni della società civile. Come sottolinea ancora Zamagni, che non nasconde però delle difficoltà. «Questa nuova legge consente, per via di donazioni in deducibilità fiscale fino a un certo importo, di ottenere risorse dal singolo cittadino, mentre prima le principali fonti di finanziamento provenivano dagli enti pubblici o da grossi enti privati. Se il non profit si libererà dalla dipendenza dall?ente locale avrà maggiore potere contrattuale con lo stesso per la progettazione e l?implementazione delle varie iniziative». Ed ecco i nuovi sforzi. «È necessario saper intercettare le novità e coinvolgere la moltitudine dei cittadini. Non sarà facile per chi abituato ad avere rapporti con un solo soggetto».
Al convegno, patrocinato dall?Agenzia per le onlus, si parlerà anche di questa consistente novità legislativa che fa il paio con la riforma del titolo V della Costituzione italiana. Sul tema, Antonio La Spina dell?università di Palermo condurrà i partecipanti tra gli aspetti progettuali e problematici. Tra i relatori anche il giurista Salvo Pettinato sulle fondazioni di partecipazione, Marco Meneguzzo dell?università di Roma Tor Vergata, Maria Letizia D?Autilia dell?Istat, Guido Franchi Scarselli dell?università di Bologna.
Carla Giardini
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