Attivismo
Stop alla caccia! Serve una norma dalla parte degli animali
Animalisti Italiani, Enpa, Lac, Lav, Lndc Animal Protection e Oipa hanno depositato in Corte di Cassazione una proposta di legge di iniziativa popolare per l’abolizione delle attività venatorie. Contro il disegno di legge annunciato a palazzo Chigi da Lollobrigida e firmato dai capigruppo di maggioranza in Senato. Serve l’adesione di 50mila persone
di Redazione

Depositata lunedì 23 giugno in Corte di Cassazione a Roma la proposta di Legge di iniziativa popolare che ha l’obiettivo di ottenere l’abolizione della caccia, il rafforzamento della tutela di lupi e orsi l’aumento delle aree destinate a parco e, in ogni caso, il divieto di ingresso dei cacciatori nelle proprietà private.
Le associazioni in campo
A presentarla le associazioni Animalisti Italiani, Enpa, Lac, Lav, Lndc Animal Protection e Oipa che, a giorni, con tutte le altre associazioni che vorranno unirsi, dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, avvieranno la raccolta firme sulla piattaforma ufficiale online per andare oltre le 50mila firme in sei mesi, necessarie per essere discussa dal Parlamento assieme al Disegno di Legge Lollobrigida che punta a estendere sempre e ovunque la caccia più di quanto non sia già purtroppo consentito.
Agli italiani la caccia non piace
«Un’azione essenziale contro il Disegno di Legge “sparatutto” presentato dal centrodestra al Senato con le firme dei Capigruppo Malan (FdI), Romeo (Lega), Gasparri (FI), Salvitti (Civici d’Italia) e annunciato venerdì scorso dal ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida durante la seduta del Consiglio dei Ministri, anche se questo va contro la volontà della stragrande maggioranza degli italiani che da sempre si dichiara contro l’uccisione degli animali per divertimento e contro l’estensione dell’attività venatoria», dichiarano le associazioni coinvolte.
Animalisti Italiani, Enpa, Lac, Lav, Lndc Animal Protection e Oipa si rivolgono al ministro dell’Agricoltura che, «nel corso della sua attività ha identificato gli animali selvatici come capri espiatori dei problemi del settore, e ai Capigruppo della maggioranza, firmatari del Disegno di Legge Lollobrigida, per affermare che invece i problemi sono ben altri».

E aggiungono: «La nostra Italia, che ha sempre dimostrato un livello di cultura altamente civile, vuole mettere un argine a tutto questo, contro la condanna a morte di milioni di animali selvatici, utilizzati senza alcuna necessità e per diletto sanguinario da parte del mondo venatorio».
Obiettivo discuterne in Parlamento
«Per questo motivo» dichiarano «abbiamo depositato la Proposta di Legge d’iniziativa popolare che chiediamo a tutti i cittadini di sostenere con la loro firma affinché venga discussa in Parlamento insieme al Ddl della maggioranza parlamentare che prevede tra l’altro la caccia in primavera, nelle foreste demaniali finora territorio turistico, nei valichi montani, il potere di sparo alle guardie di banche e supermercati e l’estensione della cattura degli uccelli con le reti e l’uso come richiami. È necessario dare un forte segnale alla politica ricordando che la stragrande maggioranza dei cittadini italiani è contraria alla caccia».
È lo stesso Eurispes che certifica da sempre la grande avversione dei cittadini italiani nei confronti della caccia, con valori che nel tempo hanno registrato il 76% di contrari a un’attività violenta e pericolosa che causa ogni anno l’uccisione di centinaia di milioni di animali e decine di morti e feriti umani oltre che l’impraticabilità di boschi e campagne a escursionisti e famiglie.
Con l’approvazione a dicembre 2022 dell’emendamento “caccia selvaggia” che consente l’ingresso dei cacciatori in città e nei parchi, il Governo e il Parlamento hanno avviato un certosino lavoro di demolizione della tutela normativa degli animali selvatici a tutto vantaggio della lobby dei cacciatori proseguito poi nel tempo con la legalizzazione della caccia indiscriminata ai cinghiali, l’approvazione di un piano quinquennale per lo sterminio di qualsiasi specie selvatica, il tentativo di concedere la licenza di caccia ai sedicenni e altre concessioni che hanno determinato l’apertura di ben due procedure d’infrazione da parte della Commissione Europea nei confronti del nostro Paese. Un piano ben riuscito del riarmo dei cacciatori in città e altrove.
Si potrà firmare con Spid e Cie
Nei prossimi giorni l’iniziativa popolare sarà pubblicata sul sito istituzionale del ministero della Giustizia, dove ogni cittadino dotato di Spid o Carta d’Identità Elettronica potrà sostenerla con la sua firma.
Le associazioni diffonderanno pubblicamente il link non appena disponibile. «Sono necessarie 50mila firme perché la Proposta di Legge possa varcare la soglia del Parlamento, faremo tutto il possibile perché finalmente la democrazia prevalga sull’arroganza dei cacciatori e dei loro politici di riferimento disposti a svendere la vita degli animali selvatici come merce di scambio elettorale», concludono le associazioni animaliste.
Nell’immagine in apertura i rappresentanti delle associazioni: Animalisti Italiani, Enpa, Lac, Lav, Lndc Animal Protection e Oipa a Roma – tutte le foto da ufficio stampa
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