Cultura

Ma io sfido quei colossi

Camerunense, in Italia dal 76.Ha fondato una società che offre servizi agli immigrati. All’inizio era solo telefono.Ora invece...L’esperienza di Otto Bitjoka, fondatore di Ethnoland

di Redazione

Sì all?accoglienza, no all?assistenzialismo. Otto Bitjoka, camerunense di nascita, 45 anni, in Italia dal 1976, non ama troppo parlare con i giornalisti. Preferisce lasciare parlare i fatti. Promotore di Impredim, la ?Confindustria? degli immigrati, ha fondato Ethnoland, la società che sotto l?insegna ?popoli in movimento? offre un?ampia gamma di servizi ai nuovi cittadini.
Vita: Perché un immigrato dovrebbe rivolgersi a voi e non a strutture collaudate e diffuse su tutto il territorio?
Oto Bitjoka: Da noi l?immigrato trova una serie di vantaggi che chiudono il ciclo di telefonia ai suoi parenti. È ciò che rende Ethnoland competitiva con i colossi del money transfer, come Western Union e MoneyGram. Infatti attraverso i servizi di telefonia, fax, Internet, traduzione documenti e battitura di testi e il trasferimento di soldi offerti dagli Ethnoland Point, gli immigrati riescono a inserirsi in un ambiente nuovo, totalmente diverso dai Paesi di provenienza, ma molto accogliente.
Vita: Banche e immigrati sono due mondi distanti, come fare gettare un ponte e avvicinarli?
Bitjoka: Le banche potrebbero avere l?intuizione di sfruttare e studiare questa fetta di mercato costruito dagli immigrati per capire la loro capacità al risparmio, i loro bisogni nell?investimento, l?acceso ?non tormentato? al credito. In questo senso, gli istituti di credito dovrebbero aprire sportelli ?speciali?, differenziare i loro servizi per favorire l?inserimento effettivo di nuovi cittadini, insomma di nuovi clienti.
Vita: Pensa che il progetto Welcome Bank differisca da questo filone ?assistenzialista??
Bitjoka: Lo spirito paternalistico non favorisce la partecipazione degli immigrati alla vita della comunità amministrativa dove vivono, non li inserisce nel tessuto sociale del Paese che fornisce l?accoglienza. Eppure in tanti o hanno studiato qui o sono qui da tanti anni. Il progetto Welcome Bank va in questo senso perché fornisce opportunità agli immigrati che hanno voglia di investire.

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