Mondo
Messico: si dimette il ministro che ha accusato il sindaco anti-Fox
Il presidente annuncia in tv la revisione del caso Lopez Obrador
di Redazione
Si e’ dimesso in Messico il ministro della Giustizia Rafael Macedo de la Concha, l’uomo chiave nella vicenda che riguarda il sindaco della capitale, Andres Manuel Lopez Obrador, detto Amlo, principale avversario politico del presidente Vicente Fox alle elezioni del prossimo anno che di recente e’ stato rinviato a giudizio con l’accusa di ‘abuso di autorita’. In un intervento in tv il presidente Fox ha spiegato di aver accettato le dimissioni del ministro e ha assicurato una revisione della vicenda giudiziaria che vede coinvolto il suo avversario politico. Le dimissioni di Macedo, scrive il ‘New York Times’, vengono considerate da molti un ramoscello d’ulivo offerto al sindaco, la cui carriera politica e’ stata minacciata tre settimane fa con l’impeachment che il Congresso ha votato il 7 aprile. ”Sara’ sempre meglio per il nostro Messico -ha detto Fox- rimanere aperti al dialogo piuttosto che ai duelli. Il nostro obiettivo e’ conciliare, non dividere. Il futuro del nostro Paese sara’ promettente se saremo in grado di raggiungere un accordo su cio’ che e’ fondamentale, invece di sterili confronti”.
Molti messicani, rileva poi il quotidiano americano, pensano che la vicenda giudiziaria del sindaco di Citta’ del Messico abbia poco a che fare con la legge. E mentre Amlo ha subito reagito alle accuse che gli erano state rivolte, gridando al complotto, in parecchi si sono convinti che si tratti di una manovra politica del partito di Fox, il Partito di azione nazionale, insieme al Partito istituzionale rivoluzionario che e’ stato al potere per oltre 70 anni in Messico. Analisti di Washington e Wall Street hanno definito la vicenda di Lopez Obrador come una minaccia alla fragile democrazia messicana. Per Manuel Camacho Solis, parlamentare e consigliere politico del primo presidente dell’opposizione pacificamente eletto, l’annuncio di Fox di rivedere tutta la vicenda giudiziaria ”E’ una vittoria importante. Il primo passo -ha aggiunto- verso la fine degli assalti contro la democrazia. Una decisione che mostra rispetto per il sentimento popolare e che ci rimette in pista per elezioni corrette l’anno prossimo”.
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