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Giappone: no alla revoca dell’embargo sulle armi Ue alla Cina

In compenso il premier nipponico Koizumi ha dato la sua disponibilità affinché il reattore sperimentale di fusione nucleare Iter sia installato in un paese europeo

di Redazione

Il Giappone non vuole che l?Unione europea revochi l?embargo sulla vendita di armi alla Cina. In compenso, per la prima volta, ha dato la sua disponibilità affinché il reattore sperimentale di fusione nucleare Iter sia installato in un paese europeo. Sono queste le indicazioni più importanti scaturite dal vertice, il quattordicesimo della serie, tra Bruxelles e Tokyo, svoltosi nel granducato avendo, in questo semestre, il Lussemburgo la presidenza di turno dell?Ue. La delegazione nipponica era guidata dal primo ministro Junichiro Koizumi, quella europea dal presidente del Consiglio Jean Claude Juncker, della Commissione Jose Manuel Barroso e dal responsabile della politica estera Javier Solana. ”Ho espresso molto chiaramente la nostra preoccupazione” sulla revoca dell’embargo e la risposta da parte degli europei e’ stata che ”comprendono la nostra posizione”, ha detto Koizumi durante una conferenza stampa. ”Il Consiglio europeo di dicembre ci ha chiesto di trovare una soluzione su questo tema entro giugno”, ha commentato Juncker al termine degli incontri. ”Stiamo discutendo la questione con i partner più vicini, Stati Uniti e Giappone, e prendiamo molto sul serio le osservazioni che ci vengono da questi due paesi”, ha aggiunto il premier lussemburghese, precisando che ”l’intenzione dell’Ue, in caso si arrivi ad un accordo sulla revoca dell’embargo, è di fare in modo che non metta in pericolo la sicurezza”.

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