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Luglio/Agosto 2025

5 per mille ma per davvero

Sono ormai 18 milioni i cittadini contribuenti che aderiscono al 5 per mille. Una soglia mai raggiunta prima. In tutto hanno destinato (5 per mille 2024, redditi 2023) 603,9 milioni di euro, 79 dei quali però non saranno a disposizione degli enti beneficiari a causa del tetto previsto del Governo. Un limite da cancellare perché riduce il 5 per mille a un 4,3 per mille. In questo numero l’appello della società civile a Governo e Parlamento con tutte le ragioni a supporto dell’eliminazione del tetto.


Il numero del magazine di luglio/agosto lancia una campagna di mobilitazione promossa dalla nostra testata e da oltre 60 importanti organizzazioni della società civile per chiedere a Governo e Parlamento di cancellare il tetto al 5 per mille.

Scrive il direttore Stefano Arduini (“Le ragioni di una mobilitazione condivisa e costruttiva”) che apre il primo capitolo (“Difendiamo insieme il 5 per mille”): oggi «nasce una mobilitazione collettiva che abbiamo chiamato “5 per mille, ma per davvero”. Una campagna che non è contro qualcuno, ma, come scriviamo nell’appello, “mira a costruire un’alleanza responsabile per il bene comune fra le istituzioni, la politica, il Terzo settore e i singoli cittadini. Il Parlamento e il Governo hanno oggi l’opportunità di rafforzare questa alleanza, facendo una scelta semplice, giusta e condivisa”. Liberiamo il 5 per mille dal tetto, facciamolo insieme».

Nel secondo capitolo (“Il popolo del 5 per mille”), Chiara Ludovisi ci racconta come questa misura di sussidiarietà fiscale stia sempre di più conquistando il cuore dei contribuenti. Tante le voci raccolte. 

Sara De Carli ha curato il terzo capitolo che abbiamo titolato: “Tutto il bello del 5 per mille”. Trenta storie emblematiche in cui raccontiamo come sono stati utilizzati gli 8,735 miliardi di euro che gli italiani dal 2006 ad oggi, con il 5 per mille, hanno destinato a finalità sociali. Se però il 5 per mille diventasse un 4,3 per mille a causa del mantenimento del tetto, cosa non si potrebbe più fare? Nelle pagine del magazine trovate le risposte di alcuni dei leader delle maggiori organizzazioni del Terzo settore.

Veniamo ora alle altre sezioni della rivista. L’editoriale è firmato dal direttore di Aiccon Paolo Venturi sotto il titolo “Non solo bisogni, il Terzo settore cerchi desideri”. Scrive Venturi: «Ricomporre la frattura fra bisogni e desideri è la condizione per rilanciare la straordinaria ricchezza contenuta nelle motivazioni e nelle azioni di oltre 400mila organizzazioni dell’economia sociale. Una spinta evidente in tutte quelle soluzioni e istituzioni che, dal basso, senza chiedere permesso, agiscono per generare valore pubblico». 

La prima parte del magazine, Societas, sguardi inediti sulla realtà, propone come ogni mese punti di osservazione che aprono gli occhi e i cuori (almeno questo è quello che proviamo a fare). Nell’indice trovate la lista dei vari contributi, fra cui quello di Rosy Russo, l’anima di Parole Ostili che questo mese ha scelto la parola “Pane”. 

Due segnalazioni (le altre le trovate nell’indice), per chiudere, dalla sezione finale del magazine: Communitas, costruttori di relazioni. Segnaliamo in particolare due focus. Nel primo illustriamo le strategie e i piani di sviluppo delle due grandi reti filantropiche italiane: Acri e Assifero. Con le interviste ai presidenti Giovanni Azzone e Antonio Danieli. Il secondo è invece un focus sul consorzio Gino Mattarelli, il maggiore network di imprese sociali italiano, in coincidenza con l’avvio del secondo mandato da presidente di Giusi Biaggi.

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