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Sorpresa, il testamento solidale piace a GenZ e Millennials
Sono gli under35 la fascia di popolazione che, oltre la media nazionale, si dice propensa a una forma di solidarietà considerata una “cosa da over 50”. Lo racconta la ricerca promossa dal Comitato Testamento Solidale in occasione del lancio della sua nuova campagna “Lascia che le cose belle continuino per sempre”. Il commento di Maura Gancitano e Rossano Bartoli

Sono 3 su 10 a pensare a un lascito solidale per consegnare il ricordo di sé, dei propri valori, dopo la morte. Fin qui nulla di strano, se non fosse per il fatto che parliamo di giovani adulti tra i 25 e i 34 anni, una fascia di età che per ora le ricerche sul tema non avevano ancora intercettato. Da notare poi che la percentuale è inaspettatamente superiore alla media nazionale (24,4%).
La ricerca e la campagna
Il dato è emerso dall’indagine condotta a fine marzo, su un campione di oltre mille italiani tra i 25 e i 70 anni, da AstraRicerche per il Comitato Testamento Solidale (realtà che oggi conta 26 associazioni aderenti), che con questa “fotografia” alla mano lancia la sua nuova campagna “Lascia che le cose belle continuino per sempre”, realizzata dall’agenzia Komma, con il patrocinio del Consiglio Nazionale del Notariato (qui sotto il video della campagna).
Secondo Maura Gancitano, scrittrice, filosofa e fondatrice del progetto Tlon, l’indagine svela uno scorcio che apre a nuove frontiere: «Sembra sorprendente che proprio tra i più giovani si apra una nuova prospettiva sul post mortem: non più legata al ricordo personale o alla discendenza di sangue, ma alla possibilità di generare conseguenze reali».
Senso di continuità e speranza per il domani
E aggiunge: «Per molti under 35, il lascito solidale è un modo per continuare ad agire anche nell’assenza, trasformando la fine in un atto di responsabilità collettiva. Una forma di pensiero lungo che rompe con l’idea di una morte vuota e restituisce senso alla continuità, scegliendo di lasciare non a chi ci appartiene, ma a ciò in cui crediamo».
L’analisi dei dati sulla fascia a cavallo tra GenZ e Millennials mostra che sempre 3 su 10 vorrebbero tramandare alle generazioni future la speranza per un domani migliore, la generosità, l’altruismo, l’impegno per il prossimo; desiderano più di ogni altra cosa un mondo più giusto, in cui gli uomini sappiano fare tesoro degli errori del passato.
E quasi 1 su 2 (46%) menziona l’empatia come uno degli aspetti della propria vita che si vorrebbe durassero per sempre, ben oltre la media nazionale (che è del 37,6%).
Le cose belle continuino per sempre
«Quello dei giovani adulti è un territorio ancora per molti versi inesplorato per chi si occupa di lasciti solidali», spiega Rossano Bartoli, portavoce del Comitato Testamento Solidale e presidente della Lega del Filo d’Oro. «Le comunicazioni delle organizzazioni tradizionalmente si concentrano su un pubblico più maturo, ma sappiamo anche che sono sempre di più quelle che iniziano a cercare il dialogo con il target di popolazione più giovane, consapevoli che il domani si prepara a partire da oggi».
Bartoli sottolinea inoltre che: «In un Paese, come l’Italia, ancora in parte restio a pensare alla fine della vita, ma in cui più di mezzo milione di individui ha già previsto un lascito nel proprio testamento, la nuova campagna del Comitato vuole essere proprio un invito a considerare il lascito come un modo per far sì che “le cose belle continuino per sempre”. Ci auguriamo che sempre più italiani, a partire dai più giovani, possano abbracciare questa visione, che parla di vita molto più che di morte».
Nell’immagine in apertura un frame del video della campagna
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