Famiglia

Agenda di Lisbona: dipende dalle regioni centrare gli obiettivi

Lo sostiene Riccardo Illy, presidente dell'Are (Assemblea delle Regioni d'Europa)

di Redazione

”Le Regioni possono fornire un contributo decisivo al raggiungimento degli obiettivi che l’Unione europea si è posta con l?Agenda di Lisbona, l’ambizioso programma di riforme sottoscritto dai Capi di Stato e di Governo nel 2000, aumentando il dinamismo economico dell’Europa nella competizione globale senza intaccare però la sua caratteristica coesione sociale”. Lo ha sottolineato il presidente dell’Are (Assemblea delle Regioni d’Europa) e del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Illy, intervenendo oggi a Vienna al seminario sul tema ?L’importanza politica ed economica delle Regioni d’Europa? promosso dall’Istituto delle Regioni d’Europa. Affrontando il tema ‘Il ruolo delle Regioni nell’applicazione dell’Agenda di Lisbona?, il presidente Illy ha ricordato che stiamo oggi vivendo due cambiamenti di portata epocale: la piena globalizzazione dei mercati e il passaggio dall’era dell’industria all’era della conoscenza, con una forte accelerazione del progresso. ”In questo scenario – ha detto Illy – le imprese private ma anche le Pubbliche amministrazioni si trovano a dover gestire problemi sempre piu’ complessi. Per questo è importante decentrare i livelli di governo, per suddividere i compiti e le responsabilità?.
”Le linee guida per il futuro dell’Europa – ha aggiunto Illy – sono elaborate dall’Unione europea: però sono gli Stati membri a dover recepire queste linee guida e poi le Regioni e i Comuni a doverle applicare concretamente sul territorio. Le Regioni, come ente intermedio fra gli Stati e i Comuni, possono dare dunque – secondo il presidente – un contributo decisivo all’attuazione dell’Agenda, poiché sono in grado di interpretare meglio a livello locale i principi e le forze dei cambiamenti su scala globale, affrontandoli con strumenti piu’ adeguati”.

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